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giovedì 10 dicembre 2009

Perché Berlusconi non si toglie dai c...?


Spero di sbagliarmi, ma ho il sospetto che questa lotta contro Berlusconi e il berlusconismo sia qualcosa di più grande delle cose nostre italiane. In Grecia sembra succedano strani eventi. Ormai Berlusconi sta oltrepassando i limiti e si dà all'indecenza spicciola e senza ritegno, ma sta sempre in sella. Ciò vuol dire che ha un sostegno forte, che forse varca i limiti nazionali. Ormai delira in continuazione come un imperatore folle, ma sta sempre lì, non lo si riesce a smuovere. Il governo dovrebbe cadere dopo tutti questi attacchi sconsiderati alle istituzioni. Invece no, non accade niente. Come mai?

Un'idea che mi viene in mente è che questa lotta, apparentemente tutta italiana, contro il berlusconismo, in effetti si trovi a cozzare contro forti conflitti di interessi, e non solo quelli del titolare di questa linea politica. Non ho senso politico, né molta capacità di comprensione a tale proposito, ma questo è un dubbio che mi frulla nella testa. Berlusconi incarna nella sua persona (grazie anche a un'opposizione fantoccio sinistrata), il potere economico, politico e dell'informazione, e per di più adesso vorrebbe controllare o almeno limitare o infiacchire ulteriormente il potere giudiziario. In altre circostanze, le dimissioni del primo ministro (questo cittadino più uguale degli altri) sarebbero state più che dovute e consequenziali ai suoi comportamenti e attacchi indiscriminati. Se costui (uomo potentissimo, non dimentichiamocelo) resta sempre là, in piedi, vuol dire che c'è, oltre al suo potere economico personale, anche qualche forte sostegno esterno.

Secondo questo mio spero soltanto incubo o delirio, in un ridisegno di equilibri politico-economici mondiali, L'Italia potrebbe pagarne le spese, magari insieme alla Grecia e stati come quelli della ex-Jugoslavia. Delle dittature o delle democrazie apparenti, che fungano da stati cuscinetto, in questo caso, si renderebbero forse indispensabili...

Ad ogni modo si considera questa lotta contro Berlusconi e il berlusconismo solo dal versante politico, mentre si tende a sottovalutare quello economico. In uno Stato in cui vige la legalità e la giustizia funziona in modo egregio, lo sfruttamento e la corruzione su cui si basa il sistema economico odierno, viene a trovare un forte ostacolo, insormontabile. Più corruzione c'è più il sistema attuale regge. In altri termini, credo che questa lotta anti-berlusconiana sia a tutti gli effetti, volenti o nolenti, rivolta per forza di cose contro un sistema economico oligarchico che ormai ha rivelato tutte le sue inefficienze, spregiudicatezze, nefandezze, e chi più ne ha più ne metta. In questo caso sarà una lotta titanica, non certo indolore, senza esclusioni di colpi, che va ben oltre le apparenti beghe politiche tra maggioranza e opposizione.