Escort
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria
Rivoluzione civile
S'il vous plaît:
"Turatevi il naso e votate"
Rien ne va plus, les jeux sont faits
Movimento 5 stelle Beppe Grillo
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venerdì 19 febbraio 2010

Sex a-PIL. Le ruote di escort del premier



Il Re
del sesso
vuole showgirls
per una politica sensuale.
Il "ciarpame senza pudore" tira
e scongiura il calo delle pene del sex a-PIL.
Allora in verità in verità vi dico: cchiu pilu pi tutti!


Non c'è che dire: belle fighe! Il guaio è che già in Parlamento i parla(ele)mentari non fanno altro che grattarsi le palle da mane a sera, nei rari momenti in cui presenziano alle sedute. In più, se si considera che il Parlamento emana, promulga ed emenda ormai soltanto leggi e leggine ad personam, adesso, con questo nuovo afflusso sensual godereccio di porche vacche troie, può a tutti gli effetti chiudere i battenti e trasformarsi in una casa chiusa privata di Papi, il Satano Protettore di tutte le belle fighe d'Italia.


RIDONO DI NOI...

DAILY TELEGRAPH

Silvio Berlusconi sceglie un'igienista dentale come candidata politica

Silvio Berlusconi ha scelto di far candidare la sua igienista dentale alle cruciali elezioni che si terranno il mese prossimo, nonostante il clamore provocato lo scorso anno con i suoi tentativi di promuovere giovani donne dello spettacolo come candidate.

Articolo originale "Silvio Berlusconi shortlists dental hygienist as political candidate" di Nick Squires, Roma, 19 febbraio 2010 (tradotto da Carlo Giordano)

Il primo ministro italiano ha trascorso settimane smentendo le voci riguardo al fatto che il suo partito avrebbe inserito mella sua lista di candidati modelle o attrici giovani e attraenti.

Ma il premier settantatrenne è incapace a quanto sembra di resistere al fascino di Nicole Minetti, showgirl ed igienista dentale, incontrata quando i suoi denti neccessitavano di essere aggiustati dopo che nel mese di dicembre a Milano rimase vittima di un attacco da parte di un uomo affetto da turbe psichiche.

Nonostante il clamore e l'indignazione di sua moglie, lo scorso anno, causato dal suoi tentativi di favorire una sfilza di donne affascinanti alla candidatura per le elezioni europee, la signorina Minetti, da quanto viene riferito, sta adesso entrando in lizza per candidarsi nel partito del Popolo della Libertà (PDL) di Berlusconi in Lombardia, Italia Settentrionale.

Precedentemente ballerina, apparsa in vari spettacoli televisivi, si è diplomata come igienista dentale lo scorso novembre e da settimane sta curando il primo ministro, portato all'ospedale San Raffaele di Milano per due denti e un setto nasale rotti in seguito all'attentato del 13 dicembre.

Il suo non è il solo volto grazioso tra le file del partito di Berlusconi siccome cerca di consolidare il suo potere nelle elezioni che si terranno in 13 regioni italiane alla fine di marzo.

Graziana Capone, laureata in legge e modella, soprannominata "l'Angelina Jolie della Puglia", la regione meridionale dal quale proviene, venne recentemente assunta per curare l'immagine di Berlusconi in televisione, riferisce il quotidiano La Repubblica. È anche stata resa pubblica una sua possibile candidatura alle elezioni.

Un sorridente Berlusconi viene fotografato questa settimana mentre presentava quattro donne, sperando che siano elette come governatori regionali, due delle quali hanno l'aspetto di ragazze copertina: Monica Faenzi e Anna Maria Bernini.

La sua inclinazione nel favorire cervelli in base alla bellezza gli hanno procurato una critica esasperata dal principale partito d'opposizione.

"Berlusconi sceglie i candidati più per il loro bell'aspetto che per la loro esperienza" dice Anna Finocchiaro, il leader al Senato del Partito Democratico. "Ha riempito il parlamento di belle ragazze, sebbene competenti, ma che non contano niente all'interno del partito".

Ma i lealisti all'interno delle file del partito ribattono rabbiosamente. Margherita Boniver, parlamentare, dice al Corriere della Sera: "Sono sbalordita. Se si cerca nel curriculum dei nostri candidati si capisce che sono persone che si dedicano alla politica". Barbara Saltamartini, un parlamentare che ha la responsabilità per le pari opportunità all'interno del PDL, asserisce che le affermazioni della Finocchiaro mostrano che "lei è nemica delle donne".

L'affascinante schieramento invita a fare confronti con la schiera che venne fuori lo scorso anno quando il partito di Berlusconi propose di mettere in campo una frotta di attrici, modelle e stelline di reality televisivi come candidate per le elezioni parlamentari europee tenutesi in Giugno.

Sua moglie, Veronica Lario, le marchiò definendole "ciarpame senza pudore" e una settimana dopo chiese il divorzio dopo quasi 30 anni di matrimonio.

Alla fine la maggior parte delle donne vennero eliminate dalla formazione e solo una, la ventisettenne Barbara Matera, presentatrice televisiva, attrice, ex concorrente a Miss Italia, venne eletta a Bruxelles.

Lei rivelò che il suo modello di comportamento era Mara Carfagna, ex fotomodella per riviste di soli uomini di cui Berlusconi ne fece il suo ministro delle pari opportunità quando ritornò al potere nel 2008.

La scorsa settimana Berlusconi provocò un'altro clamore scherzando sul fatto che mentre l'Italia aveva con successo fermato il flusso di immigrati clandestini albanesi attraverso l'Adriatico, egli avrebbe volentieri fatto eccezione per le "belle ragazze".

Articolo originale "Silvio Berlusconi shortlists dental hygienist as political candidate" di Nick Squires, Roma, 19 febbraio 2010 (tradotto da Carlo Giordano)

Il governo degli affari, lo Stato dell'illegalità

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...


Pubblico il video ed il testo della dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori, presentata da Massimo Donadi, sul DL Protezione civile.

Testo dell'intervento

Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi l'Aula della Camera si appresta a convertire questo decreto-legge sulla Protezione civile ma lo fa, all'evidenza, senza particolare gioia, senza alcuna euforia e ha ben donde a non avere di che rallegrarsi. Infatti quello che esce oggi da quest'Aula altro non è che brandelli di quanto voi avevate in mente, di quel progetto che avevate con tanto orgoglio e tanto fierezza sbandierato come una delle medaglie al petto di questo Governo. A seguito del pentolone scoperchiato dalle indagini di Firenze, a seguito della pressione dell'opinione pubblica e a seguito anche dell'opposizione ferma fatta dall'opposizione parlamentare in quest'Aula avete dovuto mettere in campo una ritirata nemmeno tanto decorosa.
Ecco allora che il cuore del provvedimento in esame, quello per il quale davvero vi eravate battuti - in testa il sottosegretario Bertolaso ed il Presidente del Consiglio - e cioè quella privatizzazione della Protezione civile con quell'altra norma odiosa che introduceva una sorta di scudo, una sorta di immunità addirittura per le strutture commissariali, l'avete dovuta completamente abbandonare.
Oggi in quest'aula si registra una grande vittoria dell'opposizione, una grande vittoria di quella parte del Paese che nella legalità crede ancora, che nelle regole crede ancora (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), che è convinta che non vi possano essere veri servitori dello Stato, se davanti a tutto questi servitori dello Stato non mettono la tutela degli interessi collettivi e non i favori e non gli amici e non i parenti, siano moglie, fratelli, sorelle o cognati. Questo non è essere servitori dello Stato: questo è piegare gli interessi dello Stato agli interessi di pochi, ad interessi particolari, ad interessi che non sono mai né chiari né trasparenti. Oggi, come dicevo, da quest'aula escono soltanto brandelli, ma anche questi brandelli del vostro decreto-legge sulla Protezione civile per noi sono inaccettabili, perché in realtà la logica che sta dietro al provvedimento in esame è la stessa ed è tutta funzionale a quel vostro progetto.
Sia ben chiaro: da parte nostra non viene la benché minima critica alla Protezione civile intesa come quelle migliaia di persone che con straordinaria competenza, con coraggio, con passione e con abnegazione da anni sono davvero un fiore all'occhiello dell'Italia in tutte le grandi situazioni di emergenza. No, noi non ce l'abbiamo con quelle persone e con la loro straordinaria professionalità: ce l'abbiamo con quella cupola che si è installata al vertice dello Stato, al vertice della Protezione civile e che ha confuso il governo del fare con il governo degli affari (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori) ed ha stravolto progressivamente quella che doveva essere una legittima e comprensibile situazione di eccezionalità e di emergenzialità, legata alle calamità ed a quelle disgrazie che purtroppo in un Paese ogni tanto accadono.
Voi avete preso quella eccezionalità, quella eccezionalità in base alla quale in tutto il decennio degli anni Novanta, dal 1991 fino ai primi del 2000, in tutto nel nostro Paese lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato dieci volte in dieci anni. Da quando è arrivato lei, sottosegretario Bertolaso, da quando è arrivato il Governo Berlusconi, abbiamo assistito ad una mutazione genetica della Protezione civile: nei dieci anni successivi, e cioè dal 2001 ad oggi, lo stato di emergenza nazionale è stato dichiarato 587 volte e di queste 540 volte soltanto negli anni in cui avete governato voi. In tutti gli anni in cui ha governato il centrosinistra solo per 40 volte è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Probabilmente anche quelle erano troppe, ma non è nemmeno paragonabile a quello scempio dello stato di emergenza che voi avete fatto. Questo Governo, soltanto nei primi 40 giorni di quest'anno, ha già dichiarato 30 volte lo stato di emergenza nazionale. Dunque l'emergenza nazionale è diventata dall'eccezione la regola: non riguarda più soltanto le calamità.
Si è passati prima alle grandi opere, poi alle opere medie, poi alle opere piccole. Insomma, dovunque vi erano affari da fare, dovunque vi erano soldi pubblici su cui mettere le mani, voi avete dichiarato lo stato di emergenza nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), che non significa soltanto far le cose in fretta, caro sottosegretario Bortolaso, non significa questo. Questo nessuno lo mette in discussione e nessuno lo dovrebbe negare. Quello che voi avete fatto, grazie a questa sistematica adozione dello stato di emergenza, è stato bypassare tutte le leggi del nostro ordinamento giuridico.
Oggi su questi provvedimenti emergenziali non vi è più il controllo nemmeno di collegialità del Consiglio dei Ministri, non vi è il controllo politico del Parlamento (perché non passano per il Parlamento), non vi è il controllo preventivo contabile della Corte dei conti. Vengono bypassate 40 leggi nazionali ed europee, comprese tutte le norme sulla pubblicità degli appalti pubblici. Ecco allora che si arriva alla lista corta degli imprenditori, amici o amici degli amici, quando non parenti o sodali (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Ecco allora che si arriva alla discrezionalità che diventa arbitrio, sottosegretario Bertolaso. Questo è quello di cui noi la riteniamo colpevole, colpevole politicamente e non per indagini che oggi sono soltanto ai primi passi e sulle quali ci guardiamo bene dall'emettere giudizi o valutazioni.
Noi la riteniamo colpevole, senza appello, di avere trasformato, in questi dieci anni, la Protezione civile in una straordinaria macchina di potere e di gestione del denaro pubblico: 10 miliardi di euro spesi in dieci anni, al di fuori di qualsivoglia controllo di legalità è qualcosa che, nemmeno nei più disgraziati Paesi del Terzo mondo, sarebbe possibile.
Questo è ciò che condanniamo, quello che lei, insieme al Presidente del Consiglio, ha fortemente voluto: un sistema criminogeno (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori). Oggi, non dovete meravigliarvi se, all'oscuro, sotto il cono d'ombra di questo sistema che avete voluto, proliferano gli imbroglioni, gli sciacalli e coloro che ridono della notte del terremoto de L'Aquila. Questo, infatti, è il frutto necessario, scontato, prevedibile ed immaginabile di ciò che voi avete messo in piedi, e di cui portate tutta la responsabilità politica.
Per questo motivo, signor sottosegretario Bertolaso, abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, le sue dimissioni, perché lei è colpevole politicamente. Non siamo solo noi a dirlo, perché non si tratta di un problema di maggioranza ed opposizione. Vorrei ricordare le parole del presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili (ANCE), che di questo sistema sciagurato, che avete messo in piedi, ha detto: crea una discrezionalità totale, che cancella un castello di leggi che regolano il mercato delle opere pubbliche, cancellando ogni principio di concorrenza e di mercato. Sottosegretario Bertolaso, l'ingegner Buzzetti parlava di lei, quando sosteneva che avete creato un sistema che cancella ogni principio di concorrenza e mercato.
Ma con voi se l'è presa anche Confindustria. Il vicepresidente di Confindustria ha affermato che avete messo in piedi un sistema privo di ogni criterio di legalità e totalmente arbitrario, che toglie ai grandi investimenti pubblici che si realizzano in Italia ogni visione di sistema, con l'assunzione di decisioni incoerenti e prive di una visione complessiva di efficienza e di sviluppo del Paese. Questo è ciò di cui vi accusiamo.
Di fronte a tutto questo, di fronte allo scempio delle istituzioni, noi chiediamo, soprattutto, una cosa: chiediamo chiarezza e trasparenza. Infatti, è evidente ed inevitabile che, quando si verificano straordinarie calamità naturali, è necessario azzerare la burocrazia e creare procedure rapide ed efficaci, che consentano allo Stato di intervenire con prontezza. Tuttavia, in una democrazia vera, degna di questo nome, quanto più si toglie da una parte, in termini di passaggi burocratici e di controlli democratici del Governo e del Parlamento, tanto più si deve dare dall'altra parte, con l'altra mano, in termini di trasparenza, dando a tutti gli italiani i mezzi e le condizioni per capire ciò che si sta facendo.
Signor sottosegretario, oggi, dobbiamo contestarle che, anche in Abruzzo, questa trasparenza non vi è stata, se è vero che le famose «casette» sono costate 2.800 euro al metro quadrato, al netto degli espropri, cioè quanto una casa di lusso in una media città italiana. Vogliamo sapere come spendete i soldi, gli italiani hanno diritto di saperlo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Quando il Presidente del Consiglio Berlusconi ci viene a raccontare che metterà al centro della sua azione politica la lotta alla corruzione, noi gli diciamo: caro Presidente del Consiglio, quando parla di lotta alla corruzione, ha la stessa credibilità di una banconota da tre euro, perché, da quindici anni a questa parte, ha creato le condizioni legislative e politiche, affinché la corruzione in Italia la faccia sempre franca e i disonesti vincano sempre.
Sappiamo, in realtà, cosa voleva dire, e concludo. Il suo vero obiettivo è approvare quel provvedimento che, col pretesto di regolare le intercettazioni, in realtà, le impedisce (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! E non si parlerà più di corruzione, in Italia, perché nessuno scoprirà più le corruzioni (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Volete creare lo Stato dove regna sovrana l'illegalità, ma noi non ve lo permetteremo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni)!


Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...

La secessione degli italiani



Su Giornalettismo.com si legge una cosa molto interessante...

« [...] In realtà, quando il Presidente del Consiglio italiano o alcuni suoi ministri invitano a evadere quelle tasse considerate inique o che portano via i soldi da una regione per darli a un’altra non si sono inventati nulla di nuovo. Gli Stati Uniti d’America sono nati proprio rifiutandosi di pagare un balzello. Era il 1773 e a Boston furono gettati in mare interi carichi di tè che dovevano raggiungere la madre patria inglese, per protesta contro le tasse che si pagavano per le esportazioni [...] ». (FB e la libertà d’espressione: è il momento del vendicatore delle tasse)

È una bella idea. Non pagare le tasse sarebbe un modo non violento per spodestare questi sfruttatori corrotti che ci governano. Ovviamente, bisogna essere uniti. Il metodo che usa questo nostro governo mafio-ladro è quello del divide et impera, manganello alla mano, al quale si può opporre quello della disobbedienza civile a livello nazionale.
Cari mafio-ladro-governanti, se le tasse non le volete riutilizzare reinvestendole per il bene del Paese ma solo per i vostri porci comodi, vi invitiamo a un “Italian Tea Party” che serva però, diversamente da quello americano di secoli addietro, ad unire anziché a dividere gli italiani... Naturalmente al mare non verrà buttato il tè, ma il corrotto, il depravato per eccellenza, insieme ai suoi scagnozzi.

Sbarco di clandistinti

Al gran porcello che sta portando alla deriva questa nostra misera Italietta, visto che adora tanto le belle ragazze esotiche, gli potremmo offrire un bel gommone, comprensivo di passaporto e viveri, onde poter approdare liberamente insieme ai suoi stretti collaboratori sulle coste albanesi, e potersi così approviggionare di quanto necessita.

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La tele-invasione degli ultra-porci




È impressionante! Tutto sembra fuorché un essere umano. Secondo me, è un robot, un replicante, un avatar... Minchiolini è la prova evidente che gli extraterrestri esistono e si stanno impossessando dell'intero pianeta. Alcuni ricercatori pensano che questi prototipi siano dei pu-pazzi elettronici funzionanti con un software prodotto dalla ditta Informazione Unificata S.p2.a. gestita dal nostro grazioso monarca Silvio D'Arcore. Comunque sia, questi esseri tediosi si propagano attraverso l'etere, con lo scopo di unificare le idee e i sentimenti diversificati in un unico pensiero e sentimento finalmente valido per l'intiero universo. Secondo i dati statistici degli ultimi rilevamenti effettuati in loco (leggasi in tubo), sembra siano allergici ad essere contraddetti e all'odio propagandato dai network dell'odio. Gli starnuti, le pernacchie, le scorregge, possono a volte essere fatali, data la loro fragile indole prona a 90°, estremamente amorevole e accondiscendente verso il loro programmatore. Sono altresì allergici ai modellini riprodotti in scala, tipo Duomo di Milano. Ma l'unica possibilità per combattere questi ultra-porci e sconfiggerli definitivamente è quella di distruggere i loro terminali mediante i quali si propagano e si riproducono: i tele(in)vasori.

PER LA PAR CONDICIO...



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L'asso pigliatutto della Protezione Civile Italiana




Con l’ideologia del fare si è costruito un sistema in cui il fine giustifica sempre tutto. Non ci sono regole, né contrappesi. Non ci sono più limiti agli interventi visto che il concetto di emergenza si è allargato a dismisura. E poi si è creato un sistema in cui non si capisce più nulla, non si capisce neppure chi stabilisce i fini. È nata una oligarchia che esclude tutto il resto in un contesto dove si perde il confine tra interesse pubblico e interessi del mercato”. (Guglielmo Epifani, Dl emergenze. Proteggiamo la Protezione civile, su Rassegna.it)

La Protezione Civile Italiana, lo dice l'acronimo stesso, deve proteggere i civili, i cittadini dunque nell'eventualità di calamità naturali o prodotte dall'incuria dell'uomo. La protezione fa troppe cose che non le competono, come la realizzazione di grandi eventi, l'allestimento di convegni, magari anche il commercio delle escort per politici e amministratori corrotti, ecc. Come viene detto, è un vero snaturamento del suo scopo che, appunto, è quello di proteggere l'incolumità dei cittadini.
Andrebbe anche distinta la prevenzione dagli eventi calamitosi stessi. Si dovrebbero realizzare strutture distinte per la prevenzione e per gll'interventi urgenti. La prevenzione non deve rientrare nell'ambito dell'urgenza. La logica di questo governo, a quanto pare, è quella dell'asso pigliatutto, ovvero, creare strutture accentratrici, dove scarseggia la trasparenza, soggette agli usi ed abusi e ai capricci del potere centrale che, in questo modo, può tenere ben celati i suoi scheletri nell'armadio, vista la scarsa controllabilità dell'intero sistema. Strutture queste che, come il cancro, in modo quasi autonomo e svincolate dalle leggi, corrodono il tessuto sociale. Così come vi è il cittadino più uguale degli altri, vi sono dipartimenti meno o scarsamente soggetti alle leggi uguali per tutti.
Lo stesso accade per la Costituzione che regola la convivenza civile, ma che convive nello stesso stato di diritto (malato), con leggi e leggine ad personas (quasi fossero una Costutizione a parte, fatte per una ristretta cerchia oligarchica) che la corrodono dall'esterno.
Queste strutture accentratrici (come la Protezione Civile), legate direttamente alla Presidenza del Consiglio, crescono per loro stessa natura (semi-legale) a dismisura a tal punto che prima o poi verrano a sostuirsi a quelle vecchie soggette alla legalità (egalitaria) ordinaria. In altri termini, accade un rinnovamento che è un vero golpe dove leggi elitarie ad structuram e ad personam prevalgono sulle rimanenti leggi egalitarie democratiche, ormai esautorate fino all'osso. Si viene a creare di fatto una vera classe oligarchica che gestisce, come più gli pare, l'intero Paese, senza avere avuto bisogno di sparare, come suol dirsi, un solo colpo, senza modificare un solo articolo della Costituzione.
La legge del più forte vale anche per le strutture, i dipartimenti... Se per esempio la ronda padana la si rende molto efficiente, incentivandola con mezzi e denaro, probabilmente si sarebbe man mano sostituita alle forze di polizia ordinarie, magari mal pagate e private dei mezzi necessari. Solo che la ronda ha uno spirito elitario e non popolare, soggetto al potere centrale e non determinato dalla base.
La Protezione Civile Italiana sembra abbia proprio il ruolo di accentrare tutte, o almeno la maggior parte, delle strutture, operando quasi in semi-clandestinità rispetto alle leggi ordinarie, data la presunta urgenza dei provvedimenti atti ad espletare la sua funzione.
Qualcosa che va ben oltre il Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli.

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