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giovedì 17 dicembre 2009

Stato riciclatore, Stato ricettatore

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...


Pubblico il video ed il testo del mio intervento di oggi alla Camera dei
Deputati sul voto di fiducia alla Finanziaria:

"Signor Presidente, il gruppo dell'Italia dei Valori esprime la più ferma contrarietà alla legge finanziaria 2010. Lo facciamo sia per ragioni di merito, sia per ragioni di metodo. Per ragioni di merito a sua volta lo facciamo sia perché riteniamo che questa legge sia iniqua, sia perché la riteniamo criminogena. La riteniamo criminogena perché le fonti delle entrate previste per far quadrare i conti pubblici sono pressoché esclusivamente quelle previste con il famigerato scudo fiscale.
Vale a dire, con una tangente di Stato, perché di tangente si tratta, al 4 per cento, come si usava una volta, nella prima Repubblica. Tangente che questo Governo percepisce dagli evasori fiscali, ma non solo dagli evasori fiscali: anche dai corrotti, dai corruttori, dai mercanti di droga, dai rapinatori, dai truffatori, perché il colore del denaro è sempre quello, perché il denaro non ha odore, perché anche quando torna dall'estero, sempre di denaro di provenienza illecita si tratta, perché quella lecita poteva già tornare tranquillamente. È denaro di provenienza illecita, di qualsiasi provenienza illecita, anche di quella dell'evasione fiscale. Denaro, insomma, nascosto come bottino all'estero e nei paradisi fiscali, un po' come ha fatto anche il Presidente del Consiglio che, quanto ad evasione fiscale, ad occultamento di fondi illeciti all'estero, non è stato e non è secondo a nessuno.
In un Paese normale, in uno Stato di diritto, i proventi dei reati dovrebbero essere perseguiti e confiscati e non rimessi nelle mani dei delinquenti che non li immettono in circuito in un'operazione legale, se li terranno sempre nei loro forzieri; pagando la tangente, hanno fatto un riciclaggio di Stato. Anzi, di più, hanno ricattato lo Stato, che ora deve sottostare a tale immorale compromesso per fare cassa in modo spicciolo e senza rispetto per quelli che, invece, le tasse le hanno pagate sempre e comunque. Insomma, lo Stato riciclatore, lo Stato ricettatore: questo è lo Stato del Governo Berlusconi.
Mi riferisco, invece, a tutte quelle persone che, come i lavoratori e i pensionati che le tasse le pagano, adesso si vedono trattati, appunto, in modo iniquo, ma mi riferisco anche ai tanti professionisti, ai commercianti, agli imprenditori perbene che ora, proprio per colpa di questo binario, di questo doppio binario instaurato dal Governo Berlusconi, si trovano a combattere ad armi impari perché ci sono concorrenti che non rispettano le regole del gioco, non rispettano le regole del mercato e quindi vincono sempre.
Insomma, questa legge finanziaria è criminogena perché mette voglia di violare la legge perché così si fa prima e si fa meglio. Oltre che criminogena, questa legge finanziaria è anche iniqua, perché prevede un uso ingiusto ed improprio delle risorse rispetto ai bisogni dei cittadini e delle priorità del Paese: una volta fatto il riciclaggio di Stato, queste risorse vengono buttate via, ad esempio, per finanziare il Ponte sullo Stretto di Messina, come è accaduto anche questa mattina, in Consiglio dei ministri, dove si sono stati stanziati altri 330 milioni di euro aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dalla finanziaria. E poi la gran cassa mediatica di questo Governo dice che per il Ponte sullo Stretto di Messina non si mettono soldi: allora, cosa sono questi, bruscolini?
Altri miliardi li avete buttati via con l'insensata modalità di vendita all'Alitalia, con le autostrade da fare in Libia a Gheddafi, e così via. Insomma, un sacco di soldi usati in modo iniquo nel mentre le piazze, le fabbriche, le scuole, le chiese, i campanili, i tetti sono pieni di gente disoccupata che protesta perché non arriva a fine mese e non vede alcun spiraglio per il proprio futuro. Addirittura c'è una miriade di piccoli imprenditori che nel nord-est, come riferiscono i mass media e i giornali di oggi, si stanno suicidando, a trenta-quaranta la volta. Di più, stanno scioperando anche coloro che dovrebbero essere addetti ai controlli e alla sicurezza del nostro Paese. Mi riferisco, ad esempio, alle tante manifestazioni di protesta degli agenti di polizia, dei dipendenti del Ministero dell'interno, del Ministero della difesa, del Ministero dell'economia e delle finanze, dei vigili del fuoco, della Polizia penitenziaria, ieri anche dei dipendenti del Ministero della giustizia, che hanno manifestato qui fuori. E poi vi domandate perché c'è disagio sociale!
Mi riferisco, ma solo per ricordarli in via esemplificativa in questa sede e per dare loro un attestato di solidarietà, ai dipendenti di Agile-ex Eutelia, ai dipendenti del gruppo Omega, ai lavoratori che stanno finendo la cassa integrazione, ai posti di lavoro in pericolo reale come quelli della FIAT di Termini Imerese, della FIAT di Pomigliano D'arco, ai lavoratori della Dalmine, sia quelli di Livorno che di Bergamo, ai cantieri navali di Castellammare di Stabia e non solo, anche a quelli di Palermo. Mi riferisco al settore chimico di Porto Marghera e di Porto Torres, alla Mac-Iveco di Brescia, ai dipendenti della Merloni di Fabriano, a quelli della Manuli di Ascoli, a quelli dell'Alcoa, ossia circa duemila dipendenti in Sardegna, ai lavoratori della Selfin di Caserta, ai lavoratori della Lasme di Melfi, a quelli della Ferretti di Forlì.
Inoltre, mi riferisco ai ricercatori dell'Ispra che non sono personale qualsiasi, ma altamente qualificato che non hanno più alcuno spazio e alcuna possibilità; ai lavoratori della Lares di Paderno Dugnano; a quelli della Nokia Siemens di Cinisello; ai lavoratori della Val di Sangro dell'Abruzzo; ai cassaintegrati dell'Ilva di Taranto. Potrei continuare all'infinito. Anche in questo momento, mentre sto parlando e il Governo non ascolta, anche in questo momento, ci sono fuori da Montecitorio addirittura i giudici di pace che stanno manifestando, proprio perché non hanno alcuna risposta alle loro esigenze.
Insomma, la morale della favola è che voi dite che c'è disagio sociale e protesta del Paese. Certo che c'è protesta del Paese, certo che c'è disagio sociale, certo che c'è il rischio di una rivolta! Ma accusate noi dell'opposizione che denunciamo tutto questo? Di chi è la colpa se tutto questo sta avvenendo? Nostra che la denunciamo o voi che commettete questa assoluta ingiustizia ed iniquità? Guardatevi allo specchio, voi del Governo e della maggioranza, guardatevi allo specchio! Perché siete voi che, con il vostro menefreghismo verso i bisogni dei più deboli e dei più bisognosi, voi, che state portando avanti leggi e provvedimenti che interessano solo la casta, ma che dico, solo qualcuno di voi, ma che dico, solo uno di voi, il vostro Presidente del Consiglio, create allarme e protesta civile! Allora, di chi è la colpa di tutto quello che sta avvenendo? Di chi è la colpa di questo disagio? Ecco le ragioni di merito per cui noi protestiamo contro questo disegno di legge finanziaria, perché è iniquo e criminogeno.
Protestiamo anche per ragioni di metodo, perché questo disegno di legge finanziaria non è una legge, ma un'ennesima imposizione che questo Governo sta imponendo a questo Parlamento. Non solo alla minoranza, perché noi non stiamo facendo ostruzionismo e, se lo facessimo, già impedirlo sarebbe una mancanza di democrazia. È un'imposizione contro la vostra stessa maggioranza, perché egli emendamenti proposti erano quelli della vostra maggioranza. Siccome non trovate un accordo, mettete il voto di fiducia perché così ricattate i vostri stessi parlamentari che devono accettare di votare questo provvedimento, altrimenti si torna alle urne e chi fa le liste non terrà più conto di quelli che non si sono adeguati.
Questo metodo impositivo, prevaricatorio, provocatorio, fascista e piduista è il metodo di sempre e che adottate. Anche in questa occasione, cosa sapete fare? Sapete negare ogni ruolo al Parlamento, tant'è vero che in questi anni tutto è stato deciso con decreti-legge, ma che dico, con voti di fiducia. Voi del Governo rifiutate la validità delle decisioni della Corte costituzionale, ogni volta che questa si permette di cancellare qualche provvedimento incostituzionale.Per voi la Corte costituzionale va abolita semplicemente perché si permette di dire che state violando la Costituzione. Voi contestate le funzioni di garante degli ultimi Capi dello Stato, tutti e tre: da Scalfaro, a Ciampi e a Napolitano. Voi delegittimate la magistratura ogni giorno, anzi delegittimate ogni organo di controllo. Accusate di eversione coloro che chiedono spiegazioni all'operato del vostro Presidente del Consiglio. Voi denigrate gli avversari politici con dossieraggi e spioni al soldo del Presidente del Consiglio per costringerli con il ricatto alla resa. Voi imbavagliate quegli organi di informazione che non vogliono ridursi solo a fare da grancassa delle sue folli decisioni. Voi criminalizzate come terroristi coloro che, come Marco Travaglio, cercano di aprire gli occhi all'opinione pubblica e ai cittadini prima che sia troppo tardi! Voi state mettendo a rischio della vita queste persone, perché state mettendo in condizione di armare la mano assassina! Voi siete i mandanti morali della libera espressione. Voi e solo voi...
Qualcuno fa come Ponzio Pilato, il quale per natura e per professione sostiene che tutto questo non sarebbe espressione di un modello fascista, ma solo del diritto della maggioranza di governare. Ma va là, ma va là, ma va là, come direbbe qualcuno. Signori del Governo e della maggioranza, voi avete diritto sì di governare, ma in uno Stato di diritto e democratico il voto popolare non può distruggere l'imperio della legge: anche chi viene votato dal popolo deve rispettare la legge e voi non la rispettate."


Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...

Il debito pubblico supera i 1.800 miliardi


Video e testo sono stati prelevati dal blog di Beppe Grillo http://www.beppegrillo.it/...


Il debito pubblico italiano è un treno senza freni. Il macchinista è Tremorti. I passeggeri tutti gli italiani. Un treno in corsa verso l'ignoto del default. Che poi tanto ignoto non è: lo scippo del TFR e la riduzione delle pensioni del 4% sono solo l'antipasto. Nel mese di ottobre il debito è aumentato di 14,7 miliardi di euro. Un miliardo ogni due giorni. È stata sfondata la barriera dei 1.800 miliardi di euro (1.801,6 per la precisione). Oggi è stata approvata la Finanziaria 2010 con il voto di fiducia, ma Tremorti ci indebita di una finanziaria al mese senza mai passare dal Parlamento. Soldi nostri, debiti nostri. Nel 2008 il debito era di 1.664 miliardi a fine 2009 potrebbe raggiungere i 1.830. Circa 150 miliardi di debito in più in un solo anno. fermate Tremorti, o almeno non fatelo scappare con l'elicottero.

Video e testo sono stati prelevati dal blog di Beppe Grillo http://www.beppegrillo.it/...

Finanziaria: le tristi realtà

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Antonio Borghesi




Pubblico il video ed il testo del mio intervento di oggi, alla Camera dei
Deputati, dove ho presentato la dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori
sulla questione di fiducia legata alla Finanziaria 2010.

Testo dell'intervento

Signor Presidente, signori Ministri, sono un piccolo imprenditore, la mia azienda è sana, ma le banche non mi fanno più credito e le pubbliche amministrazioni non mi pagano. Tra qualche settimana dovrò chiudere, lasciando senza lavoro i miei dieci dipendenti. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non ha fatto nulla per me e per gli altri piccoli imprenditori che come me faticano quotidianamente per continuare a sopravvivere.
Sono un lavoratore cassintegrato, ormai vicino alla scadenza delle cinquantaquattro settimane a 700 euro al mese. Fra qualche settimana sarò disoccupato e non so più cosa potrò mantenere la mia famiglia. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per aumentare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori che come me stanno perdendo il posto di lavoro.
Sono un padre di famiglia con tre figli a carico e sono l'unica fonte di reddito. Non ce la faccio più ad arrivare a fine mese. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per aumentare il potere d'acquisto delle famiglie, non ci sono maggiori detrazioni fiscali per carichi familiari, non c'è neppure una minima detassazione delle tredicesime, non c'è alcuna riduzione delle tasse e nemmeno il recupero del fiscal drag.
Sono un precario della pubblica amministrazione il cui contratto non è stato rinnovato dopo anni. Non so come mantenere la mia famiglia e dico «no» al Governo Berlusconi, perché per me non ci sono ammortizzatori sociali o, quando ci sono, sono poco più che una mancia.
Sono un agricoltore che vede di giorno in giorno i prezzi dei prodotti agricoli a livelli che non coprono più i costi di produzione. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è alcun sostegno ad un settore vitale per il nostro Paese.
Sono un pensionato che negli ultimi anni ha visto falcidiata la sua pensione dagli aumenti di beni di prima necessità, come la pasta, e che è costretto a pagare costose medicine. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per alleviare la situazione mia e di tutti i pensionati.
Sono un pendolare che vive quotidianamente la drammatica situazione dei trasporti ferroviari in treni vecchi, sporchi e sempre in ritardo. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per investimenti mirati a risolvere la situazione di milioni di italiani.
Sono un giovane e mi sono laureato da poco. La disoccupazione giovanile negli ultimi mesi è salita ormai sopra il 25 per cento. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è nulla per aiutare chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro.
Sono un sindaco. Ho i conti in ordine e non devono incassare ICI, poiché sulla prima casa l'avevo già tolta.
Il Patto di stabilità mi impedisce di continuare a dare ai miei cittadini i servizi sociali e culturali di cui hanno bisogno. Dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria neppure per i comuni virtuosi è stato previsto un aumento di risorse.
Sono un terremotato de L'Aquila: dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non mantiene le promesse e non dà gli stessi termini di sospensione delle imposte dati in altre occasioni per gli stessi motivi.
Sono un rappresentante delle forze dell'ordine e dico «no» al Governo Berlusconi, perché in questa finanziaria non c'è praticamente nulla per dare il dovuto a chi rischia la vita tutti i giorni per il bene del Paese e non c'è nulla per permettere al comparto sicurezza e giustizia di svolgere il suo lavoro in modo efficace.
Sono uno speculatore finanziario: dico grazie al Governo Berlusconi, perché ho approfittato della crisi per acquistare titoli a prezzi bassi; ora li rivendo con utili giganteschi, senza pagare alcuna tassa o, al massimo, pagando il 12,50 per cento.
Sono un corruttore di funzionari pubblici per ottenere i grandi appalti delle pubbliche amministrazioni: dico grazie al Governo Berlusconi, perché, facendo falsi in bilancio, ho portato il denaro all'estero e ora, grazie allo scudo fiscale, non sono perseguibile e potrò riportarlo in Italia pagando solo il 5 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Sono un grande evasione fiscale e ho portato i soldi all'estero, sottraendo redditi a una tassazione di circa il 50 per cento: dico grazie al Governo Berlusconi, perché mi permetterà di continuare a farlo, avendo eliminato la tracciabilità dei pagamenti, e mi permette poi di riportare i soldi in Italia, pagando solo il 5 per cento.
Sono l'amministratore delegato di una grande impresa: dico grazie al Governo Berlusconi, perché mi ha dato somme rilevanti attraverso gli incentivi e senza alcun vincolo; così posso investire all'estero e chiudere le fabbriche in Italia. Il Governo mi anche promesso che continuerà a farlo.
Sono un mafioso e ho costituito all'estero il frutto della mia attività criminale, legata principalmente al commercio della droga: dico grazie al Governo Berlusconi, perché ora, con lo scudo fiscale, mi permette di «lavare» il denaro sporco, pagando solo il 5 per cento, e in più, dopo questa finanziaria, con quel denaro potrò riacquistare i beni che le forze dell'ordine hanno sottratto alla mafia, invece che destinarli ad iniziative socialmente utili (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Sono un amministratore siciliano dell'area del Belice: dico grazie al Governo Berlusconi, perché qui il terremoto c'è stato 40 anni fa. Abbiamo ricostruito tutto il possibile, ma con quella scusa ci mandano ancora del denaro. Sono uno speculatore immobiliare: dico grazie al Governo Berlusconi, perché con la vendita dei beni della difesa a trattativa privata farò affari d'oro.
Noi dell'Italia dei Valori non abbiamo dubbi e sappiamo bene da quale parte stare; non dalla parte degli speculatori finanziari, dei grandi evasori fiscali, dei corruttori, delle grandi imprese che prendono gli incentivi e chiudono le fabbriche, dei mafiosi e dei camorristi, degli speculatori immobiliari e dei furbetti del quartierino».
Noi dell'Italia dei Valori stiamo dalla parte dei piccoli imprenditori, dei lavoratori cassintegrati, dei padri e delle madri di famiglia che non arrivano alla fine del mese, dei precari della pubblica amministrazione, dei pendolari, dei disoccupati privi di sostegno, e in particolare dei giovani privi di qualunque prospettiva, delle donne, che nella crisi pagano sempre più di tutti, dei sindaci virtuosi che devono togliere servizi ai loro cittadini, dei terremotati veri, in particolare di quelli de L'Aquila, delle forze dell'ordine a cui non pagano neanche gli straordinari.
Stiamo, insomma, dalla parte di tutti coloro che, a causa della crisi o delle azioni di questo Governo, stanno soffrendo. Per questo, noi dell'Italia dei Valori diciamo «no» a questo Governo piduista, che si occupa solo degli affari del Presidente del Consiglio e dei poteri forti dell'economia, invece di affrontare e risolvere i problemi del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni).


Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Antonio Borghesi

Finché c'è mafia al governo, non ci saranno stragi



Ma vi rendete conto di cosa succede in questa nostra misera Italietta? Come definireste queste testimonianze? Eversione rossa? Non è arrivato forse il momento di chiedere ai nostri politicanti da strapazzo di rendere conto al paese di questo loro oscuro passato? Non siamo ancora stufi di questa politica di ricatto? Perché costoro non si riesce a scacciarli a calci in culo, come meriterebbero? Ma ci rendiamo conto!... Condannati in via definitiva e mafiosi siedono in parlamento, non certo in modo onorevole, né per l'immagine che si dà all'estero, né per la salute e la prosperità del nostro paese.

"'Ho evidenze di telefonate di Dell'Utri ai mafiosi. Ci sono chiare prove che risultano dai tabulati, già all'origine della fondazione di FORZA ITALIA'. Lo ha rivelato Gioacchino Genchi, consulente informatico per diverse procure, ospite di Klaus Davi nel programma tv Klauscondicio. 'Ho dei dati inconfutabili che dimostrano come appartenenti di spicco di Cosa Nostra abbiano preso parte alla genesi del partito in Sicilia, e direttamente collegati ai soggetti che hanno compiuto le stragi del '93'". (Notizia Ansa - ROMA, 16 dicembre)

"Alcuni telefoni legati a fondatori dei club di Misilmeri e di Brancaccio, che si riunivano all'hotel San Paolo di Palermo costruito per conto dei Graviano e ad oggi confiscato alla mafia, sono stati utilizzati - ha detto il consulente - per chiamare mafiosi, stragisti, altri soggetti ora pentiti e condannati all'ergastolo, anche per contattare a casa il presidente Silvio Berlusconi. Queste per me sono prove che dimostrano in modo indiscutibile il legame tra chi ha provveduto alla fondazione del partito in Sicilia e chi, a Milano o Roma, ha tirato le fila con i mafiosi. E Dell'Utri - conclude Genchi - é il soggetto che avvicina il Cavaliere a Palermo. Con lui non c'é stato solo un rapporto imprenditoriale ma da loro dipende l'intera genesi politica del partito". Genchi aggiunge nella intervista che "la mente di Cosa Nostra è sempre stata negli Usa. Prova ne sono i ripetuti viaggi del boss mafioso, Domenico Raccuglia, negli Stati Uniti fin dai tempi delle stragi del '92. Queste furono decise in America, non certo a Corleone''. "I rapporti oltreoceano sono stati la prima cosa che ho evidenziato nelle mie relazioni e nelle mie consulenze proprio alla vigilia dell'attentato di Via D'Amelio. Mi riferisco a delle chiamate fatte negli States nell'estate del '92 che furono il punto di coordinamento e di controllo dell'attività stragista in Italia. Il cervello è sempre stato la, la dove c'era Buscetta". Nella intervista Genchi non esclude la possibilità di "una nuova stagione di stragi, soprattutto se le trattative tra Cosa Nostra, i suoi referenti e le istituzioni dovessero 'saltare'". "Al momento - spiega Genchi - ritengo che un simile scenario tuttavia sia improbabile ma, visto il clima di tensione che si é creato in Italia, tutto è possibile. Il passaggio che stiamo vivendo è molto difficile, ci sono grossi scontri che non sono certamente quelli tra maggioranza e opposizione visto che spesso votano in accordo, come nel caso di Cosentino. Quindi, nel momento in cui le lotte non sono più in Parlamento, privato completamente di ogni funzione, è possibile che accada tutto e il contrario di tutto". "Lo Stato - conclude perentorio Genchi - non prevede attentati di mafia perché Cosa Nostra è messa bene ed è già tutelata dal Governo". (da Antimafia Duemila ''Dell'Utri telefonava a mafiosi, ho le prove'' )
Ma sarà poi vero che queste sanguisughe non molleranno finché non avranno portato l'Italia alla rovina? Confessiamocelo, questa è pur sempre una politica clientelare e quindi non è detto e non è vero che il paese vada completamente in rovina. Soltanto una buona parte, non essenziale al funzionamento del sistema mafiocratico. C'è chi si arricchisce sempre più con i suoi clienti a loro devoti, poiché si viene a realizzare fra loro un rapporto reciproco di dipendenza e di favori. Un'altra grande parte dell'Italia viene sfruttata da queste sanguisughe e viene messa a tacere, per esempio con licenziamenti ad hoc indiscriminati di lavoratori , con un certo tipo di crack parmalattari (a cui forse siamo fin troppo abituati), Con gli assottigliamenti dei TFR... Ragazzi, siamo alla frutta e alle comiche finali.

Insomma, conta la percentuale. Si tratta in fondo soltanto di una parte (anche se di proporzioni gigantesche) del paese che va in rovina. Il resto rimane fedele e sfrutta, per modo di dire, consapevole o no, l'altra parte. È semplice il discorso. È il vecchio sistema clientelare rimodernato secondo un funzionamento più efficiente e consono a un'azienda-stato. Tu mi fai un favore, mi dai il voto e io ricambio il favore e il voto con ecc. ecc. Il paese avverte in due modi diversi questa clima: chi si sente sfruttato, maltrattato e lotta contro il governo per i suoi diritti negati e chi invece si sente favorito e ben servito e lo difende a spada tratta. Con questa politca clientelare-mafiocratica, la spaccatura in due è inevitabile.

E questi nostri, falsamente apprensivi, parla(ele)mentari, imputano ai toni dell'opposizione alla bela madunina scagliata da un folle, che ha distrutto il lifting del premier. L'opposizione (ormai delegata solo a Di Pietro e alla Rete) si è comportata in modo egregio e ad hoc come si doveva comportare e come le circostanze gravi del caso richiedevano. Non ha incitato ad atti di violenza; ha solo ribadito che molti parlamentari tra cui il premier e Dell'Utri hanno scheletri nell'armadio. Il fatto che "la gente è esapserata", è solo un dato di fatto, che i regimi dittatoriali (e non le democrazie) cercano di tenere nascosto. I toni per forza di cose sono alti. Non si può parlare e inveire di certo a bassa voce, come per non far saper magari a qualcuno che non è di cosa nostra, sono fatti loro e non devono renderne conto a nessuno, nemmeno agli italiani che li hanno eletti; non bisogna infastidirli, poiché stanno lavorando alcremente, si dice "per amore e per il bene del paese"; e così bisognerebbe pronunciarsi in questo modo possibilmente: "Scusate, per favore, possiamo fare delle domande? Non vorremmo disturbare le signorie vostre, eh, per carità, lor signori onorevoli; vorremmo solo sapere se qualcuno, no, dato che il premier è ormai latitante, e non sta mai in parlamento, potesse svelarci qualche piccolo mistero. No, giusto per sapere, mica per qualcosa, non ci sono secondi fini. No, ma fate con comodo! quando siete pronti per riferire, ce lo fate sapere, magari tramite raccomandata con ricevuta senza ritorno. Non c'è problema. Tanto nessuno lo saprà mai. Niente sapimu e niente dicimu. Non vi preoccupate, fate con calma, siamo appena alla frutta. Poi bisogna digerire, evacuare i residui... Eh, figurati! Baciamo le mani", agli onorevoli parlamentari.

Eh sì, questi mafio-parlamentari hanno il bacio di Giuda facile!