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martedì 5 gennaio 2010

Pomigliano non si tocca

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Francesco Barbato




Ieri ho occupato l'Aula di Montecitorio. L'ho fatto perché la politica e le istituzioni si devono mobilitare verso i lavoratori disoccupati e quelli che il lavoro non l'hanno mai avuto. Oggi la politica si trastulla con le bozze Violante, il Metodo Ghedini, i Lodi e le riforme costituzionali di cui ai cittadini, attanagliati dai gravissimi problemi di tutti i giorni, non frega nulla! Al contrario, a fronte di questa vera emergenza il governo che fa? Interviene immediatamente per assicurare due nuovi posto di lavoro: alla Santanchè chiamata appunto al Welfare e a Guido Viceconte chiamano ai Rapporti con il Parlamento. Ecco le risposte del governo al dramma della disoccupazione e del lavoro: 2 nuovi posti da sottosegretario!

Riporto il video e il testo della mia intervista di ieri, lunedi 4 gennaio.

Intervistatore: Onorevole Barbato, perché oggi ha occupato l’aula, quale è l’istanza che ha voluto porre all’attenzione del governo e del Parlamento?
Francesco Barbato: Ho voluto portare la disperazione, lo sdegno di migliaia di lavoratori che, in Campania, ogni giorno perdono un posto di lavoro. Sabato scorso sono stato davanti al Comune di Pomigliano D’Arco con i lavoratori della FIAT di Pomigliano. Il mercoledì precedente ero stato con loro in delegazione dal Prefetto di Napoli, il giorno precedente ancora ero stato con loro davanti allo stabilimento, la settimana prima qui sotto Palazzo Chigi a rappresentare le ragioni di 38 lavoratori che il 29 dicembre hanno ricevuto una lettera di benservito dalla FIAT, la quale, dopo quattro anni ininterrotti di lavoro, li ha licenziati e ha detto “ grazie e arrivederci”. Lavoratori che in questo periodo non conoscono un’infermeria, un certificato medico, che hanno portato lo stabilimento della FIAT di Pomigliano a essere uno stabilimento di eccellenza per efficienza e produttività e questa è la risposta che hanno avuto. L’hanno avuta soprattutto perché il governo Berlusconi nel 2008 non ha finanziato sufficientemente gli ammortizzatori sociali e, nel 2009, ha fatto arrivare con grande ritardo quel po’ di finanziamenti. Ma questi lavoratori non chiedono assistenzialismo, non chiedono elemosina, chiedono dignità, vogliono lavorare, sono padri di famiglia che la sera hanno vergogna di tornare a casa e guardare negli occhi i loro figli, che nei giorni scorsi mi hanno fatto respirare la loro disperazione, qualcuno di loro mi diceva “ mi lancio giù dal terrazzo del comune di Pomigliano D’arco”, perché non ce la fanno più, perché sanno benissimo che, se vengono lasciati in mezzo alla strada, troveranno un’unica alternativa: troveranno solo un altro datore di lavoro, la camorra, la criminalità organizzata, perché laggiù non c’è speranza e è questa la ragione per la quale nel mezzogiorno d’Italia non possiamo perdere neanche un posto di lavoro e è questa la ragione per cui stamattina ho promesso loro che sarei venuto in Parlamento, per portare qui a Roma, nelle sedi istituzionali, nel Parlamento, all’attenzione del governo la loro situazione drammatica e sono intervenuto in aula sostenendo non solo le loro ragioni, di questi 38 lavoratori che, dal 1 gennaio, non hanno più un futuro, non hanno più un lavoro, non hanno più un salario, ma delle tante aziende come il pastificio russo di Cicciano, la Cabl Auto di Mariglianella, lo stabilimento della birra Peroni di Milano, l’elenco non finisce mai, 2. 000 e oltre lavoratori hanno scritto al Capo dello Stato chiedendo che li aiutasse, perché per loro gennaio 2010 significa incertezza, significa non avere più uno stipendio, significa non poter più fare campare le loro famiglie. Per questa ragione ho detto che sono stufo di stare in Parlamento a sentire parlare della strada da intestare a Craxi o meno, di gossip, della Daddario, del metodo Ghedini o del patto Violante o del Lodo Alfano. Insomma, che me ne frega di questa roba?! Ai cittadini che cosa frega di questa roba?! Voglio interessarmi delle cose reali, dei problemi veri del Paese, delle questioni che davvero interessano ai cittadini, come quella di stamattina dei lavoratori della FIAT di Pomigliano D’Arco, questa è la loro maglietta, è il simbolo di questi lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro, questo è il simbolo di tutti i lavoratori che, in Italia, non hanno più un futuro, che in Italia non hanno più un lavoro! E’ per questa ragione che ho occupato stamattina il Parlamento, ho detto al Presidente che non sarei andato via, sarei rimasto al mio posto a sedere al posto di lavoro, perché da Deputato della Repubblica devo lavorare per i cittadini, voglio impegnarmi per trovare soluzioni ai loro problemi, voglio parlare di queste cose reali, di queste cose concrete: della FIAT di Pomigliano, della Inse di Milano, dei lavoratori di Termini Imerese che pure perderanno il lavoro, è questa la vera riforma di cui si deve interessare la politica! Perché la politica oggi pensa solo a trastullarsi, si dedica solo al chiacchiericcio, parole inutili, inconsistenti! Per questa ragione, mentre il Paese affonda, il Paese si sta sfasciando, nel mezzogiorno d’Italia crolla tutto a pezzi, ebbene questo governo ho l’impressione che stia facendo come sul Titanic, quando suonavano l’orchestrina mentre la nave affondava. Non vogliono neanche sentir parlare di queste ragioni, perciò ho occupato l’aula, per questa ragione sono rimasto lì a dare una scossa forte alla politica, per riportare la politica sulla strada maestra, sugli obiettivi veri che deve seguire la politica dei cittadini, una politica del fare, questa è la politica dell’Italia dei Valori, questa è la politica che, da Deputato della Repubblica, voglio sviluppare per i miei concittadini.

Intervistatore: Quale risposta ha avuto dall’esecutivo e anche a livello parlamentare?
Francesco Barbato: La prima risposta che possiamo leggere oggi sui giornali è che il governo Berlusconi, anziché salvaguardare e difendere i posti dei lavoratori, venerdì prossimo, nel prossimo Consiglio dei Ministri darà altri due posti: sì, due posti per due nuovi sottosegretari, questa è la risposta del governo Berlusconi! Dà altri due posti alla casta, dà altri due posti alla Santanché e a un altro uomo di Forza Italia da sistemare, sistema gli uomini al potere anziché difendere i posti di lavoro! Ma la mia scossa forte che ho dato oggi alla politica, il mio impegno concreto è servito per ottenere dal Presidente della Camera, di concerto con il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, di mettere all’ordine del giorno della prima seduta utile dell’11 gennaio prossimo una mia mozione, che verrà discussa lunedì 11 e martedì 12, con la quale si troverà una soluzione e verranno salvaguardati i posti dei 38 lavoratori della FIAT di Pomigliano. E’ un segnale forte che voglio dare, un’inversione di tendenza, questa è la mia politica, la mission per il 2010 dell’Italia dei Valori, di difendere i posti di lavoro, di battersi per l’occupazione, di difendere chi sta perdendo il proprio lavoro o, addirittura, chi un lavoro non l’ha mai avuto. Ebbene, da lunedì 11 gennaio inizierà questo forte percorso che dobbiamo sostenere per dare delle risposte concrete ai cittadini, la risposta che stiamo dando ai lavoratori della FIAT di Pomigliano, a quei 38 lavoratori che, dal 31 dicembre, non hanno più un lavoro è il migliore modo per fare una politica per i cittadini.

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Francesco Barbato

9 gennaio a Milano. No alla via dedicata a Craxi.



VIA A CRAXI ? NO, VIA I CORROTTI !

Convocazione di una prima iniziativa in piazza per sabato 9 gennaio a Milano, in piazza Cordusio, dalle ore 14. [per maggiori informazioni vai al blog di Piero Ricca]



L'influenza dei suini e il terrorismo mediatico



Novartis: la nuova arte per spillare soldi al cittadino

Nell'articolo di Monica Raucci sull'Antefatto leggiamo...
"Una spesa di 184 milioni di euro andata, almeno per ora, in fumo. Anzi, nelle tasche della Novartis, la multinazionale che ha prodotto il farmaco. E con cui il governo ha un rapporto stretto, che risale sin dal 2004. È l’anno dell’aviaria, un’ influenza che non colpisce l’Italia, ma che mette in agitazione il secondo governo Berlusconi: preoccupato per una pandemia che fino ad allora non c’è mai stata e forse non ci sarà mai, decide che bisogna prendere precauzioni. E di stipulare dei contratti che riconoscano allo Stato italiano un diritto di prelazione sulla produzione futura di vaccini". [vedi l'articolo completo La febbre del vaccino e il business delle dosi "scomparse"]
A parte il business della salute, secondo l'Igienismo i vaccini (tutti i vaccini!), per bene che vada, non servono a nulla... se non per riempire le tasche di qualcuno. L'informazione di Stato fa poi il resto. Perché tutta questa campagna a rotta di collo quotidiana pro-vaccino?... È ovvio, per giustificare l'acquisto del prodotto, più di 20 milioni di confezioni. Rientra tutto nel sistema della robinhooderia, togliere ai poveri per dare ai ricchi. Ormai da un pezzo, non si parla più di utilità per il cittadino ma di convenienza per una ristretta cerchia di persone. La salute non è più un bene pubblico, non lo è mai stato. Però adesso la si è di fatto privatizzata, togliendone la gestione al cittadino, rassegnato ormai alla fatalità imperscrutabile e alla dis-informazione statale ad oltranza.