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venerdì 8 gennaio 2010

Omertà sulle morti dovute alle vaccinazioni.



L'influenza dei suini


Siamo stati bombardati quotidianamente per mesi, intimiditi dall'informazione di regime che ci poneva all'attenzione delle morti di cui non si è mai saputo se fossero dovute all'influenza o alle complicanze per altre malattie di cui soffriva il tale paziente di turno. L'unica cosa certa è il bombardamento massmediatico quotidiano senza respiro. Chissà mai perché non si dice che i vaccini (tutti i vaccini) di per sé producono statisticamente effetti collaterali e spesso anche casi di morte.


"[...] Con la somministrazione di massa dei vaccini sono poi arrivati i guai. Otto persone sono morte nel novembre scorso in Germania subito dopo avere ricevuto la vaccinazione, come ha raccontato il giornale tedesco Bild; tra le vittime figura anche un bambino di 21 mesi morto il giorno dopo essere stato vaccinato. Sempre in novembre due persone sono morte in Cina dopo avere ricevuto il vaccino, mentre la Associated Content svedese ha riportato quattro morti, cui se ne è aggiunto un quinto pochi giorni dopo, oltre a 350 casi di effetti collaterali. Sempre nel mese di novembre una 15enne in Irlanda del Nord ha rischiato di morire a causa della vaccinazione, mentre una donna di 64 anni è morta in Ungheria e un’altra è spirata in Inghilterra. Sempre nel Regno Unito sono stati nove i casi di eventi avversi registrati in donne incinte. Il tragico bollettino ha registrato un morto anche in Israele e uno in Italia, a Bari: un dipendente dell’ospedale di Acquaviva di 39 anni morto dieci ore dopo la somministrazione del vaccino..." (Vaccino antinfluenza A: le prime vittime - 5 gennaio 2010, Aam terranuova)

"[...] persone sane che si ammalano gravemente o muoiono a causa di una vaccinazione approntata in fretta per rimpinguare le casse delle multinazionali farmaceutiche e con scarse garanzie di sicurezza, è davvero inaccettabile. Desiree Jennings, una bellissima ragazza di 25 anni, dopo essersi vaccinata contro l'influenza A è stata colpita da una rara forma di distonia neurologica che le provoca forti spasmi muscolari e non le consente più di camminare normalmente [...] Intanto giunge notizia dalla Svezia, uno dei primi paesi che ha cominciato a vaccinare su ampia scala, che in questi ultimi giorni ci sono stati a Stoccolma quattro morti dopo la vaccinazione anti-influenza suina e centinaia sono le reazioni avverse registrate finora. (Vittime del vaccino antinfluenzale - Protonutrizione, 30 ottobre 2009)

Troppa tolleranza per i clandestini



Onorevoli, prima di aprir bocca, prima di rifarci agli abusati logos comuni, cerchiamo di capire che...
L'Italia è una Repubblica fondata sull'immigrazione





Articolo del blogger calabrese Damiano Zito

"Le intimidazioni e le violenze, in Calabria, avvengono con una certa frequenza, ma difficilmente si vede la gente per strada che manifesta contro le prevaricazioni, per questo motivo quello che sta succedendo a Rosarno è significativo per una terra difficile come la Calabria. Gli africani della piana di Gioia Tauro si sono ribellati dopo che alcuni di loro sono stati colpiti con un’arma ad aria compressa. Lo scorso anno due ivoriani vennero feriti con un’arma da fuoco, anche in quell’occasione l’indignazione sfociò in una manifestazione ma senza tafferugli. Gli africani vivono come bestie, ammassati in edifici abbandonati, lavorano nei campi, raccolgono arance e mandarini. Una situazione da “terzo mondo”. La loro condizione disperata li ha portati a non aver cura di niente dopo la violenza subita e accecati dalla rabbia hanno distrutto tutto ciò che gli veniva a portata di mano per le strade di Rosarno. La gente è spaventata, i giornali riportano le notizie di qualche ferito anche tra i cittadini rosarnesi e, mentre scrivo, leggo che circa sette extracomunitari sono stati arrestati" [...] (continua a leggere l'articolo di Damiano Zito La rivolta africana)

Ultimatum al Pd

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...



Se Bersani dice no alle leggi ad personam, chieda ai suoi di ritirare il vergognoso disegno di legge che ripropone l'articolo 68 della Costituzione, ossia l’impunità per tutti i parlamentari. Il Presidente del Consiglio lo chiedeva per sè e, per non concederlo solo a Berlusconi, noi lo estendiamo a tutti i parlamentari?

Non mi sembra un buon modo per sedersi al tavolo con Berlusconi perché se gli dai un dito ti frega tutto il braccio. Il nostro ultimatum non è un attacco ma un’implorazione al Partito democratico e alla sua classe dirigente. Decidano se vogliono stringere l'alleanza con l'Italia dei Valori sulla base della trasparenza, della legalità, dell'impegno a portare avanti una forte opposizione oggi, e un'alternativa domani a Berlusconi e al suo governo. E ci dicano anche chi sono i candidati presidenti con i quali fare questa battaglia. Ce lo dicano subito perche' il giorno dopo non saremo in grado di aiutarli.

Qualsiasi candidato ci proponga, il Pd dovrà spiegarci qual è il programma che intende portare avanti in materia di sanità, dioccupazione e lavoro, di solidarieta' e di infrastrutture. Non sappiamo nulla. L'Italia dei Valori ha presentato oggi il suo programma e su questo intende costruire le future alleanze.


Sulle elezioni regionali nel Lazio

L'Italia dei Valori ha approvato il suo programma: dall'occupazione alla sanità, alla solidarietà, alle infrastrutture per il Lazio. E' questa la base per fare accordi.Ad Emma Bonino manderemo il nostro programma e ci dirà cosa ne pensa. Ovvero, prima deve dirci che cosa vuole fare, e poi le risponderemo.


Sulle elezioni regionali in Puglia

L'Italia dei Valori in Puglia, come in altre regioni, ha gia' pronte le proprie liste, ma prima di andare da soli, stando all'indecisione e all'incapacità del Partito Democratico a trovare una soluzione, abbiamo lanciato un ultimo appello. Risolvete i vostri problemi interni l'Italia dei Valori non pone veti a candidati del Pd in Puglia, ma bisogna che il Pd ci indichi il candidato da appoggiare perche', dalla settimana prossima, inizieremo la raccolta delle firme per presentarci alle prossime elezioni.

PS: domani alle ore 14:00 sarò a Milano, in Piazza Cordusio, angolo Via dei Mercanti per manifestare insieme all’associazione ‘Qui Milano Libera’ e alla società civile contro l’intenzione del sindaco Moratti di dedicare una via a Bettino Craxi, politico, corrotto e latitante della Prima Repubblica

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...

La webcam fa novanta



Segreto di Stato o segreto di Pulcinella. Da Reggio Emilia con pudore.

Schifani cerca di nascondersi dietro a un dito. Ecco quanto si legge sul blog di Antonio Di Pietro su una esternazione di Renato Schifani...

“la mia convinzione personale è che i disegni di iniziativa popolare non avendo in Parlamento una matrice politica possano correre il rischio di non essere spinti da gruppi parlamentari o dalla politica stessa”.

Minchia signor presidente!... lei sì che ragiona come il Kaiser! Insomma, una raccolta di 350.000 firme per mandare via i condannati in via definitiva dal parlamento hanno, secondo la sua incoraggiante ragionevolezza, bisogno di una matrice politica? Manco fossero terroristi! Ma sta scherzando! L'unica matrice che devono avere i ddl di iniziativa popolare è quella democratica. Basta e avanza. Stop. A me non risulta che alla base dell'iniziativa ci siano stati gruppi parlamentari (anche se Di Pietro e seguaci sui avranno certamente sostenuto l'iniziativa), ma semplici cittadini, spinti dalla desiderio di giustizia e non dalla vostra zozza politica.



Schifani rifiuta l'incontro con Grillo a causa della webcam che Grillo stesso poneva come condizione indispensabile affinché si realizzasse il dialogo fra i due, poiché, a suo dire, lui era soltanto un rappresentante dei 350.000 firmatari del ddl. Schifani in questo modo dimostra la sua incoerenza (oltre ad essere scorretto), rivelando i suoi pregiudizi e certamente anche qualcosina, di certo non trascurabile, da nascondere. Parlare davanti a una webcam è come parlare di fronte a milioni di cittadini. E già, bisogna prepararsi, preparare il discorso, soppesare le eventualità, e poi con quel Grillo sparlante fra i piedi, c'è sempre il rischio di cadere, da un momento all'altro, in qualche tranello, in qualche gioco linguistico imprevedibile, in qualche atroce gaffe che coglie alla sprovvista. Non se lo può permettere il monolitico presidente del Senato, soprattuto non può dar adito a dubbi. In segreto si ragiona meglio e si può smentire ottimamemte poi. Poi Schifani si fa intervistare telefonicamente per giustificare la sua scelta-rifiuto... Tanto valeva rischiare il dialogo con Grillo. Ciò non fa altro che evidenziare la casta a cui appartiene, la casta che non vuole rendere conto alla volontà popolare e che preferisce una democrazia privatizzata, nel chiuso delle stanze del potere, sigillate dal segreto di Stato, con buona pace per tutti gli scheletri nell'armadio. Schifani parla bene ma razzola male quando dice "La scelta dei cittadini va rispettata fino in fondo senza ambiguità ed incertezze". Rifiutando il dialogo con il portavoce dei 350.000 firmatari (a causa della webcam!) non ha certo attenuato le ambiguità e le incertezze.

Abbiamo trascritto quanto l'incoerente e ambiguo Schifani dis-dice nell'intervista telefonica tratta dal Video...
"[...] soltanto con una webcam, io e lui, credo che fosse una modalità che non ho condiviso; tra l'altro l'incontro avrebbe potuto consentire a lui di manifestare tutto quello che io gli avrei detto. Detto questo, ribadisco la mia disponibilità ad incontrare tutti coloro i quali sono i primi firmatari di disegno di legge ad iniziativa popolare perché titolari di un diritto che hanno esercitato attorno a migliaia di persone che hanno firmato il disegno di legge. [...] Innazitutto scriverò al presidente Affari Costituzionali per sollecitare l'iter di questo disegno di legge che già mi risulta essere all'ordine del giorno della commissione. Il presidente del Senato non può portare in aula un disegno di legge se la commissione non ha completato il proprio iter. Devo dire, avrei detto a Beppe Grillo che la mia convinzione personale è che i disegni di legge a iniziativa popolare, non avendo in Parlamento una matrice politica possono correre il rischio di non essere spinti da gruppi parlamentari o dalla politica stessa e credo che dovrebbe essere dovere della politica, proprio per questo, garantire che su questi disegni di iniziativa popolare, il Parlamento in un modo o nell'altro si pronunzi".
Onorevole Schifani, ma te ci'hanno mai mandato a quel paese, sapesse quanna ggente che c'è sta, er primo cittadino è amico mio, tu dijje che te ci'ho mannato io...