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domenica 14 marzo 2010

In difesa della democrazia e della Costituzione

Video, immagini e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di
Luigi de Magistris


Pubblico il video ed il testo del mio intervento di ieri durante la manifestazione a Piazza del Popolo a Roma.

Testo dell'intervento

Oggi è una giornata straordinaria, dove il popolo scende nuovamente in piazza per difendere la democrazia e lo Stato di diritto contro un disegno autoritario che vuole smantellare la Costituzione repubblicana.
Non passa giorno che non c'è un attentato alla Costituzione, dal decreto Salva-liste, al massacro dello Statuto dei lavoratori, al legittimo impedimento, alle pressioni del Presidente del Consiglio all'Agcom, il quale dovrebbe un organo indipendente, e il ruolo servente della televisione cosiddetta “servizio pubblico”. La situazione è molto difficile, la democrazia è a rischio, ma questa piazza è il segno che c'è una parte del Paese che è viva e vuole difendere e attuare la Costituzione repubblicana.


Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Luigi de Magistris

Berlusconi e la strategia alla 'mago Do Nascimento'

Video, immagini e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Massimo Donadi


La strategia di Silvio Berlusconi, per questa campagna elettorale, appare sempre più chiara: possiamo chiamarla “alla mago Do Nascimento”, il compare di Vanna Marchi, quello delle truffe nelle televendite. Visto che la stima del governo, ormai da un anno e mezzo a questa parte, è soltanto una collezione ininterrotta di disastri, con un economia che va sempre peggio, centinaia di migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro, i giovani con il più alto tasso di disoccupazione degli ultimi vent'anni, e via via sempre più famiglia che sprofondano nella povertà, aziende che chiudono, imprenditori che si tolgono la vita per non affrontare la tragedia delle loro aziende che non ce la fanno ad andare avanti. Di fronte a tutto questo era evidente che Berlusconi non poteva affrontare una campagna elettorale normale, fatta di confronto, fatta di pluralismo, fatta di idee e contenuti. Ecco allora che parte la strategia alla “mago Do Nascimento”.

Berlusconi, lo sappiamo, ha un controllo quasi totale dei mezzi d'informazione televisivi, ed ecco allora che partono le mosse strategiche: la “mordacchia” definitiva a quel poco di libera informazione che ancora esiste in Rai, chiudendo con un provvedimento ingiusto, probabilmente illegale e incostituzionale, i talk show televisivi. Provvedimento che poi verrà esteso anche alle tv private, ma è evidente che i più importanti e seguiti sono tutti in Rai. La seconda operazione, che si affianca a questa, è che l'unica informazione di comunicazione politica che a quel punto resta nelle televisioni è quella dei telegiornali, ormai quasi tutti interamente di informazione di regime. Guarda caso proprio oggi l'Agcom, che diffonde i dati sulla presenza delle forze politiche nei vari Tg nazionali, ci dice che nei Tg di Mediaset il governo e la maggioranza dilagano letteralmente con percentuali che arrivano oltre il 90%, con le opposizioni ridotte a percentuali da prefisso telefonico: 1-2%. In Rai non va molto meglio. Al Tg1 tutta l'opposizione insieme occupa appena il 18%, il resto va tutto alla maggioranza e al governo. Si chiude qui la strategia alla “mago Do Nascimento”, Berlusconi può andare in televisione a raccontare un sacco di bugie, ricostruendo la sua personale narrazione delle cose, falsa e bugiarda, che non ha nulla a che fare con la realtà ma che, come diceva il tristemente famoso Joseph Goebbels, ministro della propaganda di Hitler, a cui probabilmente Berlusconi si ispira: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà verità”. Questa è la strategia alla “mago Do Nascimento” di Berlusconi.

Purtroppo per lui, in questo Paese c'è ancora un istituzione di garanzia che funziona, l'unica: la magistratura, che ci ha dato in queste settimane gli ultimi sprazzi, le ultime speranze, di una democrazia che ancora regge, prima facendo giustizia di quel tentativo indegno del centrodestra che con una norma illegale e incostituzionale ha cercato di ripescare le proprie liste all'ultimo momento, poi sospendendo il provvedimento dell'autorità garante delle comunicazioni che applicava anche alle televisioni private quel regolamento, dato dalla vigilanza Rai e poi applicato in modo ancora più estensivo dal CDA Rai, che impediva la trasmissione dei programmi di approfondimento politico durante la campagna elettorale. La prima decisione arriva da una commissione parlamentare, composta da deputati e senatori, che decide che i talk show televisivi di carattere politico in campagna elettorale o si trasformano in tribune politiche oppure non possono andare in onda. Successivamente il CDA Rai, andando addirittura oltre la decisione di questa commissione parlamentare di vigilanza, decide non di trasformare i talk show in tribune politiche, ma di cancellarli del tutto. A quel punto, un'altra autorità garante, l'AGCOM, decide che per una questione di equità questa norma vada estesa anche alle TV private. Oggi, il Tar, nell'ambito della sua competenza sugli atti amministrativi, sentenzia che questa scelta è stata una decisione illegale e sbagliata, dando alle televisioni private la possibilità di fare anche in campagna elettorale i talk show. Il Tar però deve alzare le braccia sulla decisione della commissione di vigilanza parlamentare, proprio perché è un atto di un organismo sovrano. A questo punto il rischio è che il Tar, pur avendo fatto giustizia, può imporre solo alle tv private di far ripartire i talk show, producendo un paradosso: le televisioni private, in particolare Mediaset, potranno già da questa sera fare talk show politici, ma l'unica a non poterlo fare rimarrebbe la Rai.

Noi crediamo che sia particolarmente importante l'iniziativa che abbiamo avviato in questi giorni, un'iniziativa di grande successo chiamata “Una mail per riaccendere l'informazione”  e che già oggi ha portato a più di 7000 mail inviate al direttore generale della Rai per chiedergli di riaccendere l'informazione libera in questo Paese. Iniziativa che abbiamo proseguito nei giorni più recenti avviando un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale verso il direttore generale della Rai e gli amministratori del centrodestra per una decisione che, non solo priva i cittadini italiani di uno spazio di libertà , ma danneggia anche le casse della Rai. Ma non è finita qui. La cosa che oggi dobbiamo impedire è che si produca questo paradosso, dove Mediaset è autorizzata a trasmettere i talk show televisivi mentre soltanto la Rai resta ammutolita.

Oggi, fortunatamente, il Presidente del CDA Rai, Zavoli, ha convocato per lunedì un consiglio straordinario. Il Presidente, però, è solo un organo di garanzia,  e non ha nessun potere su quel Cda che è composto da esponenti messi dalla maggioranza di centrodestra. Per questo chiediamo a tutti i cittadini una nuova mobilitazione: da lunedì a mezzogiorno, momento della convocazione del CDA Rai, faremo partire un presidio ininterrotto davanti alla Rai, perché oggi stiamo assistendo al tentativo di questi “Al Capini”, perché ladri di informazione, ladri di libertà e ladri di democrazia, di spegnere giorno dopo giorno un pezzo della libertà del nostro Paese. Saremo davanti alla sede generale della Rai, in via Mazzini, per testimoniare che c'è una parte del Paese che di fronte alla violenza e all'arroganza di questo regime non china la testa.

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Massimo Donadi

13 marzo 2010: una giornata di resistenza

Video, immagini e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...


Pubblico il video ed il testo del mio intervento durante la diretta streaming di ieri da Piazza del Popolo a Roma.

Testo dell'intervento

Amici della Rete, eccoci qua. Qui c'e' il popolo vero, quello della speranza. Perche' sono qui? Loro sono qui per ricordare a noi esponenti di partito di fare il nostro dovere.  Il nostro dovere, in questo momento, è di fare resistenza, resistenza, resistenza al neofascismo del piduista berlusconiano, prima che sia troppo tardi.
Amici della Rete, mi raccomando, non cadete nella tentazione di non andare a votare perché ci sono solo due modi per liberarci da questo neofascista: o con “la presa della Bastiglia”, ma non possiamo fare la rivoluzione, o attraverso il voto, mandandolo a casa. Per questo vi invito ad un atto di responsabilità che anche noi dell'Italia dei Valori vogliamo perseguire.
Oggi sto facendo una manifestazione insieme con altri esponenti di partito e con i quali, molte volte, mi sono trovato in dissenso. C'è però un momento in cui, per difendere la democrazia nel nostro Paese, anche le persone con idee diverse tra loro hanno il dovere di stare insieme. Lo hanno fatto i nostri padri per liberarsi da Mussolini, dobbiamo farlo noi per liberarci da Berlusconi. Non c'è più informazione, non c'è più un Parlamento che funzioni, non ci sono più gli organi di controllo. In una situazione di questo genere dobbiamo trovare la forza e l'umiltà di accettare il nostro vicino di banco, anche se qualche volta non ci convince, perché solo insieme possiamo mandare a casa il nemico della democrazia. Da quel momento in poi potremo occuparci, finalmente, del lavoro, dell'occupazione, della scuola pubblica, della sanità pubblica, della difesa del territorio. Si, poiché sono questi i temi di una nuova alleanza che voi ci chiedete, che questo popolo ci chiede e che noi dell'Italia dei Valori vogliamo portare avanti. Con un avvertenza però: sin dall'inizio, dalla manifestazione di Piazza Navona, avevamo segnalato che il governo Berlusconi era un pericolo pubblico mentre tutti i partiti presenti oggi in piazza ci ritenevano eversivi e antidemocratici. Oggi posso dire con orgoglio che siamo finalmente tutti insieme, in questa piazza, e ciò vuol dire che l'Italia dei Valori aveva visto giusto, ciò vuol dire che  sarò anche un pò contadino ma ho avuto il cervello più fino di tanti pensatori della domenica.
Dobbiamo essere uniti e, soprattutto, distinguere chi fa opposizione di circostanza da chi fa un'opposizione per un' alternativa vera.


Video, immagini e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...