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mercoledì 13 gennaio 2010

Riforme, chiacchiere e Bot a perdere

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...


Berlusconi ha mentito, per l'ennesima volta. Nello specifico si è rimangiato la parola sulla riforma fiscale, che non ci sarà. A pensare che proprio ieri a Ballaro' avevo rinnovato la mia disponibilità ad approfondire l’argomento.

Berlusconi di economia non sa nulla, o meglio, quella personale e delle sue aziende la cura benissimo, tra pubblicità di Stato per Mediaset e scudo fiscale non resterà che leggere su Fortune quanto si è portato a casa nel 2009! Il Paese “chiagne” mentre lui “fotte”.

Me la aspettavo questa marcia indietro poichè con un’evasione fiscale mai combattuta, un gettito fiscale dimezzato dalla crisi ed una mastodontica macchina burocratica da mantenere, senza reali riforme al sistema Paese quella tributaria non poteva che essere una cialtronata.

Ieri l'asta dei Bot a 3 mesi ha fatto registrare un rendimento lordo dello 0,37% che, al netto della ritenuta del 12,5% (da eguagliare quanto prima a quella delle altre rendite pari al 20%) e delle commissioni bancarie previste, equivale a dire che il rendimento dei Buoni del Tesoro italiano è ormai negativo. Poco importa se poi Tremonti costringe le banche ad assorbire la flessione sulle commissioni per arrivare almeno ad un rendimento nullo.
Se considerassimo l’inflazione reale l’investimento sarebbe comunque infruttuoso: presti 10 allo Stato che dopo un anno ti restituisce 10, se non fallisce, con un potere d’acquisto pari ad 8: meglio il materasso.

Ma allora mi chiedo: nel 2010, e aggiungo anche il 2011, dove prenderà gli oltre 10 miliardi mensili con cui nel 2009 questo governo ha selvaggiamente accelerato l’indebitamento pubblico alle spalle dei cittadini se gli investitori non acquisteranno più questi “Bot a perdere”?
Quale Stato europeo investirà nel debito pubblico italiano con un governo chiuso in un dibattito politico sterile sulla giustizia?
E se ci fosse uno Stato che volesse comprare titoli così ad alto rischio Paese e basso rendimento (penso alla Cina che Tremonti ha incontrato in dicembre) cosa baratterà il governo per mettersi nelle mani di questo creditore? L’invasione del Made in China oltre quanto già non avvenga? O qualche migliaio di bravi ragazzi in Afghanistan che ricordi ad Al Qaida che ci siamo pure noi?

Vedo nubi scure addensarsi sull’Italia poiché è prigioniera di un governo oppresso dai problemi del Premier con una strategia di rilancio dell’economia che non va oltre una vergognosa amnistia fiscale e tagli indiscriminati in ogni settore.

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...

Giustizia e fisco: promesse da marinaio

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Felice Belisario



Non riesco a non indignarmi del fatto che ogni volta che Berlusconi promette una riforma per il bene del Paese poi la ritira, mentre quando la legge serve ai suoi interessi, va invece avanti come un bulldozer. Il premier aveva promesso una riduzione delle aliquote Irpef, vale a dire una sostanziosa riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti. Come fa di solito, oggi ha smentito se stesso e dichiarando che per ora non se ne fa nulla “per colpa della crisi”.

A chi ha buona memoria non sfugge che analoga promessa era stata fatta per la prima volta nel 1994, vale a dire 16 anni fa e che da allora il premier ha governato per 9 anni ma non ha mai trovato né il tempo né i soldi per portarla a compimento. Nel frattempo, in questi nove anni da presidente del consiglio, ha messo mano a una serie di leggi ad personam che gli hanno consentito da un lato di evitare i processi a cui da buon cittadino non doveva sottrarsi, dall’altro di aumentare le entrate sue e dei suoi familiari. Così, mentre da una parte ritira l’annunciata riforma fiscale, sulla quale l’Italia dei Valori si era detta disponibile al confronto, con relativa promessa di riduzione delle tasse, dall’altra continua ad occupare il Parlamento con leggi che lo aiuteranno a non essere processato. Alla Camera infatti si discute di legittimo impedimento, mentre il Senato è occupato con il cosiddetto processo breve.

Proprio questa mattina ero riuscito, insieme agli altri capigruppo dell’opposizione, a convincere il presidente Schifani a rimandare il provvedimento in commissione Giustizia per un esame approfondito degli emendamenti del relatore, nella speranza che qualche miglioramento sarebbe stato apportato, anche se restiamo convinti della incostituzionalità diffusa del testo presentato da Governo e maggioranza.

Invece il nostro capogruppo in quella commissione, Luigi Li Gotti, non ha potuto far altro che abbandonare i lavori perché in quella sede non era in programma alcun approfondimento, non era possibile presentare e votare subemendamenti; insomma il ritorno in commissione serviva solo a dare un contentino del tutto inutile all’opposizione.

Nel pomeriggio il provvedimento è approdato in aula dove vi resterà fino a mercoledì prossimo. E proprio mercoledì alle 12, sulle dichiarazioni finali di voto, ho chiesto e ottenuto la diretta Rai così i cittadini potranno capire davvero chi lavora per il bene del Paese e chi pensa ai propri squallidi interessi.

Stiamo entrando in un tunnel pericolosissimo; François-Marie Arouet, meglio conosciuto come Voltaire, ritiene che il sentimento di giustizia sia talmente avvertito nell’uomo da sembrare indipendente da singole leggi, convinzioni politiche o religiose. Evidentemente la maggioranza intende infrangere questo principio naturale solo per porre rimedio ai problemi giudiziari del Presidente del Consiglio.

Così come confezionato da Governo e maggioranza, questo processo breve, o meglio, ammazza processi, invece di garantire uno snellimento delle procedure processuali, appare sempre di più come un’amnistia per i colletti bianchi e tutto questo è ancora più grave perché, date le premesse, compromette la possibilità di un serio confronto sulle riforme, ammesso che queste interessino davvero a Berlusconi e alla sua maggioranza.

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'Italia dei Valori http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/... - articolo di Felice Belisario

Bagni di folla, sperando in un prossimo bagno di sangue?



Sacra Sindona. Tartaglia prossimo venturo.


Tartaglia ha garantito una prognosi di 90 giorni, il tempo di riprender fiato ed evitare quelle sedute estenuanti processuali. Il martire redivivo ora si rituffa di nuovo nella folla... Chi sarà il prossimo Tartaglia?
Un'altra prognosi lo potrebbe rendere invalido per una altro annetto o due... Il gioco è fatto. Prescrizione, ovvero, innocente. Martire. Santo.

Vegliate sul premier e sulla sua incolumità, mi raccomando.