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lunedì 25 gennaio 2010

A cosa servono effettivamente i termovalorizzatori?




Facendo la raccolta differenziata (umido, plastica, carta, ecc...) ci si accorge che almeno l'80% dei rifiuti è riciclabile e, se si volesse, si potrebbe arrivare anche ad oltrepassare addirittura la soglia del 95-97% tramite un consumo più responsabile. Gli inceneritori, o come li chiamano adesso, i termovalorizzatori non sono affatto necessari. Bastano e avanzano quello che ci sono... e sono anche troppi.



Cui prodest scelus, is fecit. Già gli appalti per la costruzione dei termovalorizzatori potrebbero coinvolgere la delinquenza organizzata. Ma non è questo il punto. I termovalorizzatori potrebbero essere sì utilizzati da Mafia, Camorra e 'Ndrangheta, ma per bruciare rifiuti tossici e radioattivi.

I nostri politicanti del kaiser, invece di pensare a un economia sostenibile, e in questo caso per quel che riguarda i rifiuti, a incentivare la raccolta differenziata, si danno da fare per rovinare ancor più il nostro ambiente. Quella dei termovalorizzatori è una proposta inaccettabile, visto che ci sono metodi migliori per il trattamento dei rifiuti.

La moralità del Presidente






Vedi anche Leggittima difesa, il Blog di Gioacchino Genchi

La privacy è il garante della mafiocrazia



Chi ha qualcosa da nascondere vada al governo o si faccia garante della privacy...


Non finiremo mai di stupirci abbastanza. C'è da rabbrividire!
Leggo testualmente su Wikipedia che l'attuale "vicepresidente del Garante della privacy" è niente popò di meno che... Giuseppe Chiaravalloti (?). Vabbè che siamo in Italia, il Paese della mafia e di Pulcinella...

Ecco perché questi nostri governanti mafiocratici ci tengono tanto alla privacy e a fare leggi ad personas e soprattutto leggi e leggine contro le intercettazioni. Quando sentiamo parlare questi sepolcri imbiancati di DDL in nome del bene del Paese e della nostra democrazia, sono credibili?

Si capisce anche perché si vuole imbavagliare la Rete, niente affatto consona allo stardard dell'informazione mafiocratica di regime.

Luigi De Magistris ad AnnoZero (4/10/2007)

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi







Signor Presidente, una parola

"Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono".

Signor Presidente del Consiglio, mi domando quale sia il suo ruolo che riveste e gli interessi di cosa o di chi Lei effettivamente rappresenta in Italia; non certo del popolo italiano e della legalità a quanto pare. Diversi magistrati in prima linea combattono combattono contro la mafia e secondo gli ultimi avvenimenti sembra che adesso stiano rischiando la pelle, anche e forse soprattutto, per il disinteresse da parte dello Stato. Essi sono Antonio Ingroia, Sergio Lari, Gaetano Paci, Nico Gozzo, Giovanbattista Tona. Vista la carica che riveste, su questa vicenda deplorevole, non abbiamo sentito da Lei (come di dovere) nessuna parola di solidarietà o di preoccupazione, né con il culo né con la bocca - come si direbbe dalle mie parti. Mi domando chi o cosa Lei tutela, Signor Presidente, Lei che è preso da tutt'altre occupazioni... la tutela della sua preziosa personam e dei suoi interessi. Considerati i suoi ignobili attacchi alla magistratura, non penso che le dispiaccia molto la morte di qualche magistrato scomodo. Lei adesso è reticente e dimostra quel che è e anche che ha qualcosa da nascondere. Ma non si potrà nascondere in eterno. Con i suoi atteggiamenti, signor Presidente, non agevola proprio l'assenza di sospetti sul suo conto, visto il suo passato colluso con la mafia. Vedi lo stalliere Vittorio Mangano e tante altre cose poco chiare che, anche se non si vedono si capiscono perfettamente, come per esempio l'origine dei suoi soldi, la facoltà di non rispondere, ecc... In quanto a chiarezza, signor Presidente, Lei è alquanto oscuro e lascia molto a desiderare.

Si spera di no, ma se qualche magistrato ci lasciasse nuovamente la vita nella lotta contro la mafia, la colpa sarà anche e soprattutto sua. In una ipotesi triste come questa, con che coraggio si presenterà poi ai funerali di Stato? Sicuramente non avrà il coraggio di apparire. Non può portare in giro la sua faccia rifatta, di stucco e impiastri vari, per rendersi credibile e commosso per il lieto evento. Come farà a fingere dolore per una cosa che in fondo non le dispiace affatto? In fondo, non è la sua una lotta contro la magistratura più che contro la mafia? Non ha avuto stretti rapporti lei stesso con i mafiosi?

Signor Presidente del Cosiglio, Lei non rappresenta il Paese ma solo i suoi interessi e quelli delle persone corrotte e collusse. Lei non è nulla, anzi, è solo un intruso, che si spaccia per quel che non è, ma che vuole far fuori le basi democratiche del nostro Paese per poter poi perpetrare i suoi porci comodi.

Se Lei e i bravi della sua corte rappresentate l'Italia, io mi dissocio da voi. Sono una nazione a parte e solidale con i magistrati che rischiano la vita. La lascio con un ricordo di manzoniana memoria "...in quanto a voi, sentite bene quel ch'io vi prometto. Verrà un giorno..."

Un anti-italiano.

Vedi il post di Beppe Grillo "Adottiamo un magistrato antimafia" [Che strano! Il video è stato rimosso da Youtube...]