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La situazione politica in Italia è grave ma non è seria
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domenica 3 gennaio 2010

Ridono di Noi


Accordo bipartisan


Perché Silvio Berlusconi è la pietra dello scandalo in Italia (Tim Parks, The Guardian, martedì 23 giugno 2009) - Tradotto da Why Silvio Berlusconi is scandal-proof in Italy

La cosa che stupisce non è Silvio Berlusconi, ma il popolo italiano [...] L'Europa può avere un singolo sistema monetario, ma ci sono molte mentalità [...] Io devo ancora incontrare un italiano che pensi che Berlusconi debba dimettersi per questo. La corte giudica l'avvocato inglese David Mills colpevole per essere stato corrotto da Berlusconi e per aver fornito falsa testimonianza, mentre il Primo Ministro [Berlusconi] non si dimette. È difficile immaginare il crimine che possa estrometterlo dalla scena politica.
Nessuno del partito di Berlusconi, da lui creato, vuole mandarlo via. Ognuno è in debito verso di lui per la sua posizione e non sparirà se non con lo stesso partito [...] I media controllati da Berlusconi si lagnano di una orchestrata cospirazione. Il concetto di opposizione solidale non esiste in Italia. Ci sono sostenitori, tali come il precedente primo ministro Vittorio Sgarbi ("Se Berlusconi non ottiene soddisfazione sessuale, egli governa male"), e ci sono i cospiratori [...]
Si parla di "opposizione" ma non esiste nessuna opposizione. Dalla caduta di Romano Prodi la coalizione della sinistra, frammentata senza speranza più di coesione, viene a dissolversi, non solo in Parlamento, ma anche nella testa della gente. Berlusconi ha riadottato lo status del signore rinascimentale. Più che popolare, egli è inevitabile. Non ci sono eredi, nessun oppositore credibile. La democrazia non è stata ufficialmente sospesa, ma Berlusconi vincerà ogni elezione, e non solamente perché egli possiede metà delle stazioni televisive. La nazione è nella stretta di un profondo fatalismo. Settantaduenne, Berlusconi non se andrà finché il Signore non se lo riprenderà con sé. Solo allora gli italiani avranno un sospiro di sollievo [...]

Lodo ad oltranza (perseveranza diabolica)



Finalmente l'auspicato Lodo De Magistris

"Scappare dai tribunali e dalla legge ad ogni costo? Lodo Alfano, Lodo Alfano Bis, Lodo Costa, processo breve, ddl intercettazioni, riforma della Consulta, ritocco del concorso esterno? Basta, siamo stanchi e c'è da chiedersi, citando Cicerone, per quanto tempo ancora questo novello Catilina abuserà della nostra pazienza. Forse sarebbe saggio che qualcuno proponesse veramente un Lodo, ma per salvare il paese da Berlusconi. Qualche idea me la sono fatta e in osservanza alla prassi inaugurata dal governo, lo chiamerei "Lodo de Magistris" [...] garantiamo a Berlusconi la possibilità di lasciare l'Italia senza conseguenze. Non c'è trucco e non c'è inganno: solo il bisogno di ritornare ad essere una nazione democratica e civile. Un volo di Stato - sembra gli piacciano tanto - con annesso Apicella e magari una graziosa signorina. Destinazione? Consigliamo le isole Cayman, che risultano affini persino ad uno dei tanti soprannomi che si è conquistato con anni di (dis)onorevole carriera: il caimano. Sarebbe per lui un modo per ritrovare, magari, anche qualche vecchio capitale messo in salvo all'estero. E se si annoia? Qualche cavallo e stalliere di fiducia li potrebbe trovare anche lì [...]" (testo tratto da IL LODO DE MAGISTRIS, Luigi De Magistris).



Bisogna governare l'Italia o fare da governanti allo psiconano?

Come volevasi dimostrare, ciò che interessa a questi nostri amorevoli golpisti è ben altro che voler governare il Paese, secondo le norme costituzionali. Costoro pensano soprattutto a rafforzare la posizione del premier, rivalorizzare i corrotti e i corrutori, demolire la Costituzione, affinché possano spadroneggiare in lungo e in largo come vogliono.

Piero Pedica sul blog dell'IdV scrive...

"Per capire quanto sia opportunismo demagogico e vuota retorica l’offerta del governo di un tavolo istituzionale per affrontare riforme condivise, che pure servirebbero al paese, basta vedere quali materie sono state messe in calendario al Parlamento per i primi giorni del 2010: la legge sul legittimo impedimento, il lodo Alfano in versione legge costituzionale, la norma sul processo breve e, ultima meraviglia, la commemorazione del decennale della scomparsa di Bettino Craxi.
Il 19 gennaio, infatti, in Senato non si discuterà sulle misure economiche da attuare per risolvere i gravissimi problemi dei tanti cittadini che questo ultimo dell’anno hanno avuto poco da festeggiare. Ci sarà il silenzio totale sui precari senza contratto rinnovato, sulle fabbriche in agitazione per i licenziamenti, sulla disperazione sociale... [Leggi l'articolo completo 2010: avanti Craxi, aspettino i disoccupati di Stefano Pedica]

Il re è nudo.



Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento a un servizio privato, ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? L'olio di ricino?" (Antonio Di Pietro).


Due estratti da uno dei tantisimi articoli e testimonianze

[...] Tutta Italia sta al gioco, tutto il paese lo sa; il problema è che tutti lo raccontano, ma nessuno lo dice con il suo nome. Satrapi, imperatori, monarchi e commendatori hanno storicamente riempito di ragazzine i suoi salotti, ma adesso la gente ha paura, l'omertà è condizione indispensabile perchè l'ipocrisia non finisca, perchè l'informazione sia tenuta sotto il controllo diretto o indiretto dell'imperatore (pubblicità istituzionale, sovvenzioni pubbliche, promesse, crediti...), se qualcuno cerca di uscirne può rimetterci l'impiego, la Chiesa di Roma non deve saperlo (e per questo si accontenta solo di reclamare sobrietà), ed inoltre c'è la crisi e viviamo in un pase sotterraneo per definizione, questo meraviglioso belpaese che si è sempre dichiarato fiero della sua arte domestica di arrangiarsi improvvisando, "O Francia, o Spagna basta ca se magna".
L'entrata delle veline televisive in politica, che si trova all'origine di questa crisi morale, era la conseguenza inevitabile della storia, del sistema. Forza Italia non è mai stato un partito, ma un gruppo di tifosi, di impiegati comandati da Dell'Utri che nel 1994 ha reclutato in fretta e furia tutte le segretarie di Publitalia per compilare in tempo le liste. Nemmeno il suo sucessore, il Popolo della Libertà, è un partito, ma un alluvione di consiglieri mediocri, gestori sommessi e bei visi senza tradizione, ideologia, basi. La televisione e la pubblicità come unica politica; e la politica si fa in televisione. Italia continua ad essere il paradiso della raccomandazione, chi non ha un amico è orfano, ed il grande capo si chiama Silvio. Silvio aggiustatutto [...] (cartellonistica.biz)

"Sono convinta che a questo punto non sia più dignitoso che io mi fermi. La strada del mio matrimonio è segnata. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire. Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo. Qualcuno ha scritto... che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido. Quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore tutto in nome del potere. Figure di vergini che si offrono al drago, per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica. E, per una strana alchimia, il paese tutto concede tutto giustifica al suo imperatore [...] Mi domando in che paese viviamo. Come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali. In Italia la storia va da Nilde Iotti alla Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito, né un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza, la mancanza di ritegno del potere. E questo va contro le donne in genere, soprattutto contro quelle che sono state in prima linea e che ancora lo sono a difesa dei propri diritti. Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non di un dittatore. Il vero pericolo in questo paese e che la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica, come temo stia succedendo [...] Nel corso del rapporto con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti. Questa linea di condotta incontra un unico limite: la mia dignità di donna, che deve costituire un esempio per i propri figli, diverso, in ragione della loro età e del loro sesso. Devo dare alle mie figlie l'esempio di una donna che sa tutelare la propria dignità. E voglio aiutare mio figlio a mettere il rispetto per le donne tra i valori fondamentali. Io ho fatto del mio meglio: tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto, di fare altrettanto come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo che avessero capito. Mi sono sbagliata. Adesso dico: Basta. Perché mio marito è andato al compleanno di Noemi? La cosa ha sorpreso molto anche me. Anche perché non è venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli, pure essendo stato invitato" (Veronica Lario)

Libera orgia in libero mercato



Gli amorevoli ridono e amano. Gli occhi degli invidiosi stanno a guardare.

Brunetta ovviamente, come la maggior parte dei componenti della maggioranza, presumo, concorda con quanto ribadisce Oscar Giannino: "Amiamo il mercato prima di qualunque altra visione, prima di qualunque altro ordinamento pubblico". Infatti il ministretto afferma che la Costituzione Italiana «ignora temi e concetti fondamentali, come quelli del mercato, della concorrenza e del merito». Aggiungendo inoltre che «...la riforma [costituzionale] non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” non significa assolutamente nulla». Effettivamente, fondare "una Repubblica sul lavoro" sembra un po' un'assurdità, ma di certo non la si può fondare sul libero mercato, sulla concorrenza, sulla corruzione... Adesso che i problemi umani, ambientali, della povertà su vaste aree del pianeta, mostrano tutta la loro urgenza, non si può ancora sperare nel sistema di libero mercato, un sistema che alla lunga genera soltanto mostri. La legge del più furbo porta inevitabilmente alla fine anche al disastro economico.

Chissa mai perché il premier e soci sono favorevoli alle centrali nucleari, al libero mercato, alla produzione sfrenata, ai festini orgiastici, alla guerre, alla povertà... Una statuina, che distrugge il lifting al Primo Ministro, fa tanta sensazione, da promuovere addirittura massicce accuse contro i giornali non allineati e l'intera opposizione. Questo è diventata l'Italia: quello che tocca loro, in bene o in male, è degno di attenzione e considerazione, il resto è poco più che spazzatura...