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giovedì 24 dicembre 2009

Il Papi è per le centrali nucleari, in nome del popolo sovrastato




Berlusconi su Corriere.it le spara grosse: «Dobbiamo svegliarci dal nostro sonno, adeguarci, perché il futuro è nell'energia rinnovabile e nel nucleare [...] Eravamo protagonisti del nucleare negli anni '70, poi per il fanatismo ideologico di una parte politica abbiamo interrotto la costruzione di due centrali che erano vicine ad essere completate». Bel discorsetto, quello del premier; peccato che non sia soltanto il fanatismo ideologico della sinistra a contrariare la sua foga oratoria e il senso insensato del suo discorso; molti esperti del settore non sono affatto consoni al suo pensiero che va su ali dorate, intriso di conflitti di interessi e di sbugiardate quotidiane. Carlo Rubbia in una sua esternazione riportata su blogGalileo smonta le pretese e le sparate del nostro presidente del Malconsiglio. Il nucleare non è, né così sicuro, come si vuol far credere, né così economico e a buon prezzo, con tutti i problemi ad esso connessi riguardo allo smaltimento delle scorie radioattive.

Nel 1987, dopo il disastro di Chernobyl, un referendum abolì il nucleare. Adesso i ministri, la Prestigiacomo in testa, e i parla(ele)mentari, discutono le faccende tecniche e l'ubicazione delle centrali nucleari, bypassando e ignorando completamente la volontà popolare. Ma dove sarà mai finita la democrazia? Se l'è comprata e privatizzata il Papi della libertà? Ci vuole un altro referendum che stabilisca una volta per tutte, se le centrali vadano costruite oppure no. Intanto il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo con nonchalance dichiara "è tutto superato, abbiamo risolto". Superata, a quanto pare, la volontà del popolo, che dovrebbe essere sovrano in una democrazia.

L'Italia è un Paese territorialmente troppo piccolo per ospitare un industrializzazione selvaggia e, in special modo, non è adatta a contenere gli impianti delle centrali nucleari. Un incidente come quello di Chernobyl, potrebbe contaninare buona parte del territorio italiano, con danni irreversibili per l'agricoltura, il turismo, per gli esseri umani... Le centrali nucleari di qualsiasi generazione esse siano, per quanto dichiarate sicure, non sono esenti però da attacchi terroristici, alquanto probabili.

Non capisco tutta questa fretta del nostro governo che sembra deciso, contro ogni parere popolare, alla costruzione delle centrali nucleari. Io ho il sospetto che sotto sotto vi sia la ferma volontà di nascondere o mascherare qualche altra cosa, più inquietante, per esempio la radiazione proveniente dai siti di stoccaggio o di depositi di scorie nucleari che attualmente si trovano in Italia, ma che nessuno (tranne gli eletti) ne è a conoscenza. Sappiamo già che in mare ci sono scorie di ogni tipo, comprese quelle nucleari, e certamente anche sul territorio italiano. Il commercio di materiali fissili, inoltre, sarebbe un ottimo affare per la mafia, camorra e 'ndrangheta.

Le centrali nucleari non hanno nessuna motivazione di convenienza economica, ma rappresentano soltanto il tornaconto di alcuni o di qualche entità oscura. Evidentemente le centrali serviranno a ben altro, a meno che non si prenda in considerazione la remota possibilità che i nostri politici agiscano di fatto autonomamente da perfetti a dir poco imbecilli. Per capire il paradosso sull'effettiva utilità e l'assurdità del nucleare in Italia si può leggere l'eclatante articolo dove viene espresso il parere di Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica e il maggiore esperto in Italia del nucleare, che si esprime in modo chiaro e comprensibile riguardo all'argomento, contrariamente a quanto fanno i nostri ignorantissimi e pericolosissimi politicanti da strapazzo. Rubbia: Il nucleare in Italia? Non risolverebbe il problema dei costi energetici

Ormai ci siamo abituati a questo modo di riciclaggio di denaro: sottrarre denaro al cittadino onesto e fesso (che paga le tasse) per darlo a una casta privilegiata (vedi anche l'obbrobrio del business delle vaccinazioni, il Ponte sullo Stretto, e chi più ne ha più ne metta). Si fanno progetti ed esecuzioni di cose inutili, dannose, o antieconomiche che poi, anche se non saranno portate completamente a termine, hanno comunque il vantaggio di alleggerire le tasche dei cittadini a favore di chi non si fa tanti scrupoli, insomma. Altrimenti non si spiegherebbe questa pervicace e inconsulta volontà antidemoratica dei nostri parla(ele)mentari, ostinati a var valere la loro idiozia (ovvero furbizia) contro ogni buon senso, in barba alla più evidente realtà dei fatti.

Le centrali nucleari, il business delle vaccinazioni, il Ponte sullo Stretto, ecc,. hanno un riscontro economico positivo non indifferente, ma per la mafia, per i corrotti, per i corruttori e per i parlamentari poco onorevoli che stanno distruggendo e divorando fino all'osso il nostro Paese.

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mercoledì 23 dicembre 2009

I valori cristiani di Papi




Due perle di saggezza del premier ...
«Posso confermare che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell'azione del Governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale».

«Il Natale è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica».
Mi chiedo, con preoccupazione, quali saranno mai queste misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale.

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

    Gli orrori della sinistra


Nel 2003 Luciano Violante, capogruppo DS alla Camera dei Deputati, confessò qualcosa di eclatante, ma non sembra si sia saputo tanto in giro, come democrazia comanda o almeno dovrebbe comandare.

"L'onorevole Berlusconi sa per certo che gli è stata data la garanzia piena, non adesso, nel 1994, che non sarebbero state toccate le televisioni, quando ci fu il cambio di governo, e lo sa [sussulti in aula]... Lo sa lui e l'ono[revole Letta]. Comunque, a parte questo, la questione qui è un'altra. Voi ci avete accusato di regime, nonostante noi [non] avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi, nonostante le concessioni, l'avessimo aumentato, durante il centro-sinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte". (Dichiarazione di Violante alla camera nel 2003 su mediaset)
Di Pietro nel suo blog dichiara...
"La ricchezza del signor Berlusconi, dell’imprenditore Berlusconi, deriva da una “graziosa” concessione ottenuta prima da Craxi con un una tantum annua ridicola e poi dal Governo D’Alema nel 1999, con la legge un per cento (pagina 32: legge 488, art.27 comma 9, del 23 dicembre 1999). Legge mai messa in discussione dagli altri Governi che lo hanno seguito, tra cui ovviamente i suoi. [...] Una vera rapina a norma di legge. Il Gruppo Mediaset vive alle spalle degli italiani. Nel 2007 ha fatturato oltre 4 miliardi di euro, di cui 2.5 miliardi derivanti da pubblicità delle Reti Mediaset". (Berlusconi, ''mister unpercento'')
E a pensare che D'Alema sembra avallare ancora la possibilità di inciuci che possano risolvere o sbloccare la situazione italiana, come se questo Paese non sia stato già da tempo abbastanza saturo di inciuci. Non ha capito o finge di non capire, mister baffetto. Bisogna riprendersi la democrazia e renderla di nuovo pubblica, operativa e non una faccenda privata del premier.

Un pezzo D'uomo (Papi for papa)



Nababbo Natale, alias "il Papi della Libertà"