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martedì 24 novembre 2009

Le campagne di Berlusconi contro i media stranieri



Articolo tradotto da The Economist - (http://www.economist.com/node/13875626)

Silvio Berlusconi e la stampa
Problemi linguistici
Le campagne del primo ministro contro i media stranieri

18 giugno 2009 | ROMA

A NESSUN POLITICO piacciono le critiche sui giornali e Silvio Berlusconi, primo ministro in Italia, non fa eccezione. Attualmente, nel giro di alcune settimane è arrivato a bloccare le critiche avanzate dai giornalisti stranieri, e quello che hanno scritto non è proprio piacevole da leggere. Tuttora gli attacchi alla sua reputazione vengono in parte della sua formazione. Domande insolute pendono sulle sue relazioni con giovani donne e con David Mills, un avvocato britannico corrotto da lui e recentemente condannato per aver fornito prova di falsa testimonianza riguardo al suo favoreggiamento (Mills sta in appello). Berlusconi cercò di bloccare la pubblicazione delle foto degli ospiti che soggiornavano nella sua villa in Sardegna, aggiungendo che era un'invasione della sua privacy, ma i media stranieri vi vedono una parte del suo atteggiamento di aperta avversione verso la stampa libera.

Berlusconi crede che la forma migliore di difesa sia l'attacco. Lo scorso mese il suo ministro degli esteri definì una critica portata avanti in un articolo scritto sul Financial Times, un giornale d'affari inglese (e comproprietario del The Economist), come giornalismo cattivo e disonesto. All'inizio di questo mese Berlusconi stesso accusò la stampa estera di essere al servizio dell'opposizione del centro-sinistra. Egli ha attaccato i giornali appartenenti a Rupert Murdoch, specialmente il Times, per il loro esteso servizio critico di informazioni. Il Giornale, appartenente al fratello di Berlusconi, ha descritto il lavoro della stampa estera come velenosa e menzognera, riferendosi specialmente alle pubblicazioni britanniche, francesi, tedesche e spagnole.

Alcuni ambasciatori italiani sono stati messi sotto pressione dai media avversi a Berlusconi. L'ambasciatore italiano a Madrid scrisse al giornale El País di dispiacersi della “campagna sistematica di demolizione dell'immagine dell'Italia”. Un giornalista straniero a Roma fu recentemente mandato a chiamare dal ministro degli esteri. I consulenti di Berlusconi hanno cercato di indurre un certo ambasciatore straniero a mettere in riga i giornalisti della sua nazione. Tuttora Berlusconi e i suoi sostenitori rifiutano di inpegnarsi direttamente in confronti con i critici. I corrispondenti esteri lamentano spesso l'impossibilità di effettuare interviste con qualsiasi ministro del governo.

Alcuni giornalisti credono che i loro telefoni siano intercettati. E la minaccia di un'azione legale è costante. L'avvocato di Berlusconi sta portando un'azione contro El País perché pubblicò delle fotografie sarde. Fino all'avvento di Berlusconi, i primi ministri italiani tendevano a non citare in giudizio i giornali. Berlusconi lo fa abbastanza spesso (incluso The Economist). Egli ha tutto il potere che proviene dalla ricchezza personale, dai media sterminati, dagli interessi di editoria e dal controllo sulla televisione commerciale, come pure dall'influenza sulla tivvù di Stato. Il 13 giugno lancia un appello agli uomini d'affari italiani (più tardi ritrattato) di non consentire inserzioni pubblicitarie su pubblicazioni che criticano il suo operato.

Anche il primo ministro ha l'abitudine di non rispondere alle domande. Nel 2002 rifiutò di aiutare i pubblici ministeri in un caso di anti-mafia. Nell'aprile del 2001 The Economist gli chiese di rispondere a più di 50 domande che rimasero senza risposta. Recentemente Berlusconi non riuscì a rispondere a dieci domande poste da La Repubblica riguardo alla sua relazione con una giovane donna, Noemi Letizia.

Quando si preparava a presiedere il summit delle ricche nazioni del G8 a L’Aquila, Berlusconi prendeva in considerazione gli effetti provocati dai suoi attacchi alla stampa estera, sia sulla sua immagine che su quella della sua nazione.

Da The Economist (http://www.economist.com/node/13875626) - tradotto da Carlo Giordano

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