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giovedì 7 gennaio 2010

Leggi razziali e leggi ad personam (un colpo al cerchio e uno alla botte)



La sicurezza della pena, ma per chi?


Mio caro Diario

A me personalmente non è mai successo che dei giovani rom, o extracomunitari, avessero perpetrato un qualche tipo di delitto nei miei confronti.... Mentre la casistica è lunga per ben altra tipologia di delinquenti: i figli di papà e i figli di troia, insomma, i bravi ragazzi cosiddetti normali e super-tutelati dalla legge... Ultimamente alcuni bravi ragazzi normali (né rom e né extracom) mi hanno sfasciato la porta di casa. Un'altra volta cercavano di circondarmi per farmi la festa, proprio come sanno fare quei bravi ragazzi di branco (hanno desistito per manifesta resistenza, impossibile da penetrare). Ancora un'altra volta hanno sfondato la porta di casa, facendo schizzare via la serrattura che per poco non colpiva mia madre adagiata sul letto, comatosa dal sonno, che ancora non riusciva a capire cosa era successo. E potrei continuare all'infinito... Ecco a voi, dal mio caro diario, quel che mi è capitato Nella notte di Natale del 2009...

Scocca mezzanotte. È nato il redentore. Mi sento molto stanco e ho quasi il raffreddore. Non passa mezz'ora che decido così di andare sottocoperta a riposare un poco le mie ossa stanche e la mia carne decomposta con i tutti i suoi deleteri pensieri. Ma... apri la porta ed è la guerra. Mi sono ritrovato in un campo di battaglia, costretto a lottare per la sopravvivenza. No, non è uno scherzo. È che il mio vicino (che avrei preferito fosse un lontano), festeggiava il Natale a suo modo, deliziandosi con tutta la famiglia, sufficientemente allargata (presumo una ventina di guerriglieri tra bambini-soldato e adulti stronzi), con fuochi d'artificio e petardi a rotta di collo. C'erano munizioni sufficienti per far saltare l'intero isolato. Infine mi hanno fatto saltare soltanto i nervi. Non ho mai visto un tale modo di festeggiare il Natale! Cose dell'altro mondo! È il paganesimo selvaggio e il consumismo più sfrenato! In genere, a Natale (cercavo di riflettere, ma inutilmente), si va in chiesa, a cantare inni sacri natalizi, a pregare, ma non a profanare la resistenza già duramente provata dell'udito altrui. Lì per lì avrei pensato che ci fosse stato qualcuno rimasto al vecchio calendario giuliano e quindi aveva conteggiato la notte tra i 24 e il 25 dicembre come Capodanno. Macché! Alle mie sentite rimostranze, mi fa, con aria da nonchalance e arroganza mafio-intimidatoria: "... e ma che vuoi fare, siamo a Natale". D'accordo, ma l'una di notte!... Ma vi rendete conto! Per farla breve, salutai il mio vicino cordialmente con un caloroso vaffanculo e mi affrettai con la bici ad uscire fuori del centro abitato, preso atto dello sfratto natalizio irrevocabile. Come se non bastasse, un'allegra coppietta di ragazzini si deliziavano ad inseguirmi (figli di papà naturalmente; non penso che il proletariato si dedichi a questo sport). Me ne accorsi del pedinamento quando, con il motorino vennero a cozzare leggermente la ruota posteriore della mia bici. Questi frocetti cercavano insomma di divertirsi a mie spese. Non gli diedi spago e non feci il loro gioco, finendo quasi per avventarmi contro di loro (dato che provocavano), ma vuoi l'età, vuoi che loro erano più e forti e voloci, dotati di un mezzo a propulsione autonoma, che non abbisogna di forza muscolare, ma solo di miscela pagata con i soldi di papà, mi ritrovai così, come disse il poeta, per una selva oscura. Non so se sia una mia paranoia, ma presumo che queste merdine abbiano chiamato rinforzi. Insomma una caccia all'uomo a tutti gli effetti...

Il problema non sono i Rom e gli extracom, ma la paura, instillata dal sistema di propaganda continua, martellante, allarmistica, del potere, facendo vedere i nemici laddove non ci sono. Faccio un esempio. Senza volerli giustificare o deresponsabilizzarli per l'atto di stupida crudeltà da loro commesso, non penso che i giovincelli, a caccia di emozioni forti, che hanno bruciato il povero Navtej Singiy Sidhu, abbiano "agito da soli", ovvero, senza l'ausilio ricevuto degli imput negativi promanati da questo sistema di merda. Credo ci sia un silenzio-assenso, anche se forse non molto strutturato a livello cosciente, nel sistema di propaganda. Questi fa sì che si accettino le illegalità in modo unilaterale. Insomma, la norma va sempre tutelata, anche se commette crimini; viceversa, non vanno tutelati gli a-normali, anzi, vanno condannati, anche se non commettono nessun delitto.
[...] Paura, è la madre della violenza,
mi rende teso guardando il modo in cui si alimenta.
Il solo modo per sapere che lei è là,
è nella sottile fragranza nell'aria.
Diventa difficile respirare,
Diventa difficile credere,
credere in qualsiasi cosa eccetto che nella paura.

(trad. da Mother of violence, Peter Gabriel)
Links utili
Chi ha paura del lupo cattivo?

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