UmanoMondoUmanoMondoUmanoMondoUmanoMondo (postato da Lucia Da Prato)
TERRE della FAME (Fame di Giustizia).
Ci sono Organismi
creati dall'uomo civilizzato ed evoluto a
difesa delle Violazioni dei Diritti Umani e sono numerosi, fitti come una ragnatela avvolgente. Ciò vale per il
sistema burocratico che li rappresenta, il quale porta via prezioso tempo e
denaro alla nobile causa, di vitale
importanza per chi subisce un abuso o una violazione. Ma quanto costa in
termini di tempo e denaro la macchina delle buone intenzioni? Troppo. Partendo
da un dramma umano come la questione della fame nel Mondo che esiste
da secoli, il ‘dramma’ non è la fame nel mondo, è che esiste da secoli. Insieme alla Fame nel Mondo e gli
Organismi in sua Difesa, concorre la realtà di un ‘Mondo Benessere’ che, per
assurdo, inventa nuove mete ai fini
evolutivi. Cioè cresce a dismisura lo spreco economico per cause futili, o per
priorità che non sono la Fame nel Mondo. Le Organizzazioni a scopo benefico sono
forse alibi rassicuranti per la Coscienza Collettiva? Sono invece, ostacolate
da fattori diversi da quello che ci è dato sapere?
Ad oggi, tutte
le risorse impegnate per realizzare l'Irrealizzabile compreso le Imprese
di Beneficenza, sarebbero state sufficienti per spazzare via
definitivamente la Fame nel Mondo e non solo.
All'approssimarsi del Natale fioccano
inviti per partecipare alle raccolte fondi per le questioni spinose,
le quali, aumentano anno per anno. Finito il Natale, stanno tutti bene? Le
immagini delle campagne di raccolta fondi, utilizzano da sempre, per sollevare
la coscienza collettiva e chiamarci in causa, le faccine emaciate di bambini
bisognosi.
Chissà se oggi, quelle faccine sono le stesse di persone
realizzate e in carriera, o piuttosto di persone rimaste vittime di una granata.
L’impressione è che i nostri soldi donati sembrano destinati al Fondo Perduto.
La Fame nel Mondo non è scomparsa. La coscienza
sollevata appunto si chiede: Perché?
Lo scopo supremo
non sarebbe quello di strappare le
vittime dalle violazioni e restituirle a vita degna?
Buona parte dei fondi compensano anche le spese
dell’organizzazione, cosa ne resta per le vittime e delle vittime cosa ne resta?
La nostra
compartecipazione può dimostrarsi vana?
Chi porta
la propria esistenza e le proprie risorse, in quei luoghi come missionario, spesso
ci lascia la pelle; è testimone di qualcosa che non doveva
conoscere?
Siamo in grado di andare sulla Luna da oltre mezzo
secolo, per quale motivo le popolazioni e quelle terre non vengono messe in condizioni
di avviare uno sviluppo, senza tante cerimonie?
Quei bambini che a differenza dei nostri,
imbracciano un fucile senza volerlo, lo sanno.
E’ più facile che siano quelle Terre a sostenere
il nostro benessere.
Le Terre della
Fame sono Regioni dalle Risorse Inestimabili, il sottosuolo è ricco di petrolio
e pietre preziose e non è una novità. Il valore di tale patrimonio sarebbe
sufficiente a dissolvere la Crisi Economica Mondiale e non solo. Molte attività
militari internazionali sono presenti in quei luoghi da molto, troppo tempo... ma forse è solo una coincidenza.
I luoghi
incantati, offerti al turismo con soggiorni in villaggi strepitosi e moderni,
sono parte di quelle Terre. Il popolo residente, al contrario dei turisti, conduce
vita randagia. Da ciò è facile intuire che sarebbe possibile trasformarle in Regioni
Civilizzate. L’Umanità che le occupa quindi, non sceglie la povertà, la
subisce.
Se le Terre della Fame seguissero uno sviluppo
andrebbero a fare parte di un Sistema Economico Mondiale, e forse non gioverebbe alle Potenze Industriali
Mondiali.
La cosa certa è: l’azione e la non azione rispetto
alle effettive possibilità equivale al CONTROLLO.
Ma tutto questo noi lo sappiamo da sempre.
Partecipare alla raccolta fondi con pochi spiccioli, restituisce la falsa
convinzione di aver fatto la nostra parte. E finché sarà messa a tacere la
coscienza di tutto il Pianeta, quelle
Terre non vedranno mai la fine del loro dramma, il dramma umano.
Il giorno e la notte, il sole e la pioggia, sono dualità
della vita che è insita nella Natura ma sfugge al controllo dell’uomo. Povertà
e Ricchezza non sono della Natura.
Le condizioni della fame indipendentemente
dalla propria volontà e comunque tali, per volontà dei propri simili non
sono ammissibili. Andare sulla Luna per
scoprire nuove forme di vita incontrerebbe logica e coerenza dopo aver sostenuto la vita
sulla Terra.
L'assunto
cattolico della beneficenza non giustifica la palese violazione dei diritti
umani occupandoci di
altro. La beneficenza, oggigiorno, avrebbe dovuto dissolversi con l’ ultima
guerra mondiale se parliamo di uguaglianza.
Tutta
l'umanità e per inteso tutta, deve poter attingere alla possibilità di
sopravvivere alla fame (senza supplicare il resto del mondo, oltre la propria
vita) per potersi accordare alla “meravigliosa”
esperienza del vivere in quanto essere umano, nota come dignità.
Postato da Lucia Da Prato
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