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venerdì 11 dicembre 2009

Caso Cosentino: il governo umilia il Paese

Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...



Pubblico il video ed il testo del mio intervento di oggi alla Camera, dove ho
chiesto le dimissioni da parte del Sottosegretario all'Economia Nicola
Cosentino
.

Testo dell'intervento

Il gruppo parlamentare dell'Italia dei Valori ha presentato questa mozione rivolgendosi al Governo, non all'onorevole Cosentino né al sottosegretario Cosentino, perché a lui avevamo già chiesto di dimettersi da tempo, ed anzi di affidarsi al giudizio dei magistrati.
Siccome egli non lo ha fatto, non intende farlo e intende rimanere nel posto in cui si trova, a noi dell'Italia dei Valori non restava che rivolgerci direttamente al Governo, per sapere se non ritenga giusto, per il rispetto delle istituzioni e per la credibilità del Governo, del Parlamento e di tutte le istituzioni del Paese, che una persona, colpita da un provvedimento cautelare per partecipazione in concorso ad associazione mafiosa, non svolga le funzioni di componente del Governo.
Questa è la mozione di cui dobbiamo discutere, è di questo che vogliamo che il Governo renda conto al Paese, spiegandoci la ragione per cui intende mantenere nella propria compagine il sottosegretario Cosentino, peraltro con una mansione e una funzione di primissimo piano quale quella di coordinatore del CIPE, il Comitato interministeriale per la programmazione economica.
Abbiamo sentito la risposta del Governo, o meglio non abbiamo sentito la risposta del Presidente del Consiglio che non c'è (è altrove a far danni); abbiamo sentito la risposta del sottosegretario Brancher, persona peraltro conosciuta alla cronaca perché anch'egli ha beneficiato abbondantemente delle riforme volute dal Governo Berlusconi, in quanto, tra una prescrizione e soprattutto una depenalizzazione, le sentenze penali di condanna in appello ora sono prescritte o depenalizzate.
Già questo indica il modo con cui il Governo intende porsi rispetto al quesito che abbiamo formulato. Cosa chiediamo al Governo? Chiediamo per quale ragione esso non si fa carico di chiedere ad un sottosegretario di farsi da parte, nel mentre egli è accusato non di un reato qualsiasi, ma di un reato - vorrei ricordare - per il quale è obbligatoria la misura cautelare.
Molte persone continuano a dire che non c'era bisogno di arrestarlo: capisco che volete cambiare anche la legge sulla criminalità organizzata per non arrestare neanche coloro per i quali vi sono gravi indizi rispetto all'associazione mafiosa, ma grazie a Dio, ancora per un po' - spero per qualche giorno e per tanto tempo ancora - coloro che sono accusati e nei cui confronti vi sono gravi indizi di reato in ordine alla partecipazione ad associazioni criminali di tipo mafioso e camorristico devono essere arrestati per forza, perché così prevede la legge.
Dire, quindi, che il magistrato ha un fumus persecutionis perché ha emesso l'ordine di cattura, magari per fatti risalenti nel tempo, è un non senso, proprio perché il provvedimento cautelare è obbligatorio. Questa cosa non la dico io, ma la dice la legge!
Voglio fare riferimento ad un'altra questione, che vorrei restasse agli atti, anche se capisco che qui dentro non interessa ciò che sta scritto negli atti, ma interessa votare per partito preso e per ordine ricevuto (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Quando si valuta un fatto-reato, si valuta il capo di imputazione, perché il capo di imputazione è l'argomentare del pubblico ministero che racchiude la fattispecie delittuosa. Ebbene, il capo di imputazione che riguarda il sottosegretario Cosentino individua - perché la legge impone che sia individuato - il tempo del commesso reato. L'ordinanza di misura cautelare così si esprime: condotta delittuosa avvenuta in provincia di Caserta sin dall'inizio degli anni Novanta e perdurante. Lo dico perché molte persone, anche qui e anche oggi, hanno detto che sono fatti risalenti nel tempo.
Non so se sia chiaro, ma questa mattina abbiamo vietato ai magistrati di arrestare una persona, e oggi non impegnamo il Governo a far dimettere una persona che, secondo l'accusa della magistratura, in questo momento sta ancora concorrendo ad attività mafiosa di tipo camorristico perdurante (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Perdurante! Questo è il fatto così come è scritto nel capo di imputazione!
È un fatto per cui noi chiediamo al Governo di sapere per quale ragione, rispetto ad un'accusa così grave, non si sente il bisogno di dare credibilità alle istituzioni, di riportare un po' di fiducia nel Paese che le istituzioni sono governate da persone che o non hanno commesso niente, o, se hanno qualcosa da giustificare davanti ai magistrati, per prima cosa vanno dal magistrato a farsi giudicare, piuttosto che a criminalizzare i magistrati! Certo, viene facile correre dal magistrato dimettendosi, magari da Ministro, se si sa che si è innocenti; ma questo, evidentemente, non può esser la ragione che invoglia Cosentino a correre dal magistrato.
Di che cosa è accusato? Perché questo è il tema delicato! È accusato non di un'associazione a delinquere per commettere furti di auto, ma di un'associazione a delinquere tesa a rafforzare - dice testualmente il capo di imputazione, che è appunto il cardine su cui si fonda l'accusa - i vertici e l'attività del gruppo camorristico facente capo a Bidognetti e Schiavone. E perché fa questo lavoro? Il capo di imputazione spiega anche il perché favorisce questo gruppo camorristico: lo favorisce per avere sostegno elettorale, cioè per stare qua! Per stare al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)! Per stare qua, per stare ancora e ancora in via perdurante, a fare questo lavoro!
Lo ha fatto, non lo ha fatto: i magistrati devono giudicarlo, non noi che non dobbiamo permettere alla magistratura di giudicare! Ancora adesso. E mica solo per fare questo, ma per permettere vantaggi e rapporti tra imprenditoria, mafia e pubblica amministrazione; addirittura per fare indebite pressioni confronti di enti prefettizi, per incidere sulle procedure dirette al rilascio di certificazione antimafia, dice il capo di imputazione!
Ed ancora: egli ancora e tuttora si attiva al fine di impedire, come nel caso del comune di Mondragone, il corretto dispiegarsi della procedura finalizzata allo scioglimento dell'ente locale per infiltrazione mafiosa. Ed ancora: Cosentino esercitava, imposizione sovraordinata a Valente e Orsi, il reale potere direttivo di gestione, consentendo lo stabile reimpiego dei proventi illeciti. Ed ancora: sfruttava detta attività di impresa per scopi elettorali, anche mediante assunzione di personale di diversa utilità. E infine: tutto ciò avviene ancora in via perdurante.
Ma allora, mi chiedo, e chiedo al Governo, non a Cosentino, chiedo al Presidente del Consiglio che non c'è, non a Brancher, all'epoca suo dipendente; chiedo al Presidente del Consiglio per quale ragione non si debba sentire il bisogno che il Governo riacquisti credibilità rispetto ad un fatto così delicato e grave su cui sta inquisendo la magistratura. Cosa chiediamo quindi? Chiediamo senso di responsabilità, senso del limite. Invece cosa fa il Governo? Perché, lo ripeto, avanziamo la mozione in esame al Governo, non a Cosentino, che non ha ormai orecchi per sentire. Chiediamo al Governo tutto questo, e il Governo per tutta risposta non solo non dà alla magistratura l'autorizzazione all'arresto, ma addirittura dice che deve rimanere a fare il sottosegretario, rimanere a dirigere il CIPE; anzi, vuole diventare anche «governatore»: «governatore» di quel territorio entro cui in via perdurante, secondo l'accusa, sta svolgendo attività mafiosa (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori - Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà)!
Cosa fa il Governo? Nel mentre stiamo discutendo di Cosentino, in altre stanze si sta discutendo di processo breve, per non far svolgere neanche i processi; si sta discutendo di legittimo impedimento, anzi di illegittimo abuso dell'impedimento. Si sta discutendo alla fine di formulare un lodo costituzionale, piegando anche la Costituzione a interessi personali!
Questo sta facendo il Governo. Allora non ha alcun senso che siamo ancora qui a dire che vogliamo le dimissioni di Cosentino. Vogliamo le dimissioni di questo Governo perché questo Governo sta impoverendo la credibilità delle istituzioni (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà) perché questo Governo - ce lo ha detto il «popolo viola», sabato - umilia il Paese, affossa la democrazia e riduce gli spazi di legalità. Questo è un Governo che prima o poi sarà farà la fine di Cosentino (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).



Video e testo sono stati prelevati dal blog dell'onorevole Antonio Di Pietro www.antoniodipietro.com/...

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