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venerdì 11 dicembre 2009

Il premier è di casa nostra o di cosa nostra?



Il Berlusca non riesce a con-vincere gli italiani, così pensa di parlare e spiegare la situazione della sua Azienda Governativa Italia ai tedeschi, che certamente vivono l'esperienza di riflesso e dunque non direttamente. Vorrebbe approntare forse, sulle orme dell'editto bulgaro, un similare editto teutonico contro le toghe fin troppo rotte. Godiamoci questa logica berlusconica che non ha confronti se non con quella dei discorsi del Keyser...



Da Bonn con furore

Consentitemi, visto che altri colleghi l'hanno fatto, di parlarvi un minuto del mio paese: Italia. Siamo la terza economia d'Europa, abbiamo anche noi molto bene vinto elezioni, abbiamo una maggioranza forte e coesa, un governo molto operativo, un premier... super; oltre il 60% di apprezzamento dopo le prove di efficienza date per la soluzione del problema dei rifiuti, ereditato dalla sinistra in Campania e l'organizzazione del dopo terremoto in Abruzzo, avevo raggiunto il 68,8%. Poi dopo esiste naturalmente una sinistra forte dell'80% della stampa italiana che mi ha attaccato su tutti i fronti, inventandosi delle calunnie incredibili che tuttavia mi hanno rafforzato, perché coloro che credevano in me, oggi sono ancora più convinti di quello che stiamo facendo e soprattutto si dicono: "mamma mia!... ma dove trovamo uno ch'è forte e duro con le palle come Silvio Berlusconi!"

Bene, in Italia però attraversiamo un momento di transizione, particolare. Ve ne parlo solo perché molti giornali dei vostri paesi hanno cambiato la realtà delle cose. In Italia non c'è l'immunità parlamentare; In Italia i pubblici accusatori non dipendono dal governo, dall'esecutivo, e si è formato via via nella sinistra un partito dei giudici, non riuscendo la sinistra, che è divisa, direi allo sbando, a voler avere ragione attraverso la politica, cerca di avere ragione nel centro destra attraverso i processi. Io sono stato investito da una serie di 103 procedimenti, 913 giudici si sono interessati di me, 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza; credo, ah, 2520 udienze. Credo che sia il record universale della storia, però soltanto assoluzioni, perché per fortuna è una parte dei giudici che sta con la sinistra. Poi i giudici soprattutto del secondo e terzo e del terzo livello sono giudici veri come negli altri paesi. Bene, che cosa succede in questo momento in Italia. Succede un fatto particolare, che chiamo di transizione, e che dobbiamo rimediare. E cioè: la costituzione italiana come tutte le costituzioni dice: "la sovranità appartiene al popolo". Bene, il popolo vota, ed è il parlamento che riceve dal popolo la sovranità. Il parlamento fa le leggi. Ma se queste leggi non piacciono al partito dei giudici della sinsitra, il partito dei giudici della sinitra si rivolge alla corte costituzionale che ha undici componenti su quindici che appartengono alla sinsitra, perché i cinque componenti di nomina dei presidenti della repubblica sono tutti di sinistra, in quanto abbiamo avuto purtroppo tre presidenti della repubblica consecutivi tutti di sinistra. Quindi da organo di garanzia, la corte costituzionale si è trasformata in un organo politico e àbroga le leggi fatte dal parlamento. Quindi la sovranità oggi in Italia - non credo di dire una cosa eccessiva - è passata dal parlamento al partito dei giudici. Vi dò due esempi di leggi recentemente abrogate. Una legge per cui un cittadino accusato di un reato, portato davanti a un tribunale della repubblica, assolto, la legge dice basta, non può più essere richiamato in secondo o in terzo grado, rimesso nel girone infernale dei processi... che ti rovina la vita... e... e che rovina la vita alla tua famiglia e ai tuoi cari, così come succede nelle altre grandi democrazie, una persona per un fatto si giudica una volta sola. Questa legge così giusta, così naturale, così necessaria, è stata abrogata su richiesta dei pubblici accusatori di sinistra dalla corte costituzionale.

Il nostro reuccio d'Arcore! Che bravo! Che bel discorso! Che grinta! Che palle!... rosse verde e gialle, di tutti i colori. Mi consenta cavaliere, non riesco proprio a capire chi cerca di convincere e a chi lei si rivolga, a quale categoria di tedeschi, in cerca di quale consenso? Il Berlusconi Day ha fatto effetto a quanto pare! Dalle mie parti suddiste si dice: "chi n'de canosce, care te 'ccatte", che tradotto in termini italioti vorrebbe dire: "chi non ti conosce ti valuta di gran pregio". Noi conosciamo bene a vossìa, egregio cavaliere, alla perfezione, voi e le vostre recondite intenzioni e valutiamo vossìa per quel che siete.

Il vostro eloquente discorso è pieno di reticenze e di cose non dette. Fa male alla salute tenersi tutto dentro. Dica, su, apra il suo cuore, si sfoghi, su, cavaliere, dica tutto ciò che sente e che tiene dentro, da anni ormai, dica su, dica la verità... Ma dovreste, caro cavaliere, fare outing in tribunale, e lì che ci si confessa, del bene e del male, e non delirare per le lande desolate tedesche in cerca di consensi e appoggi che non avrà mai. Vi aspetta, sire, la corte, non del vostro regno, ma quella di giustizia. Lo so non è la stessa cosa, ma che volete farci, sire, siamo ancora in democrazia e non in monarchia.

A scanso di equivoci, riportiamo qualche reazione fra le tante al fallitto editto teutonico...

Le palle sparate in modo irresponsabile dal Pinocchié (sic) italiano per fortuna hanno le loro smentite plenarie, sia dall'opposizione che dall'interno della maggioranza, dal capo dello Stato, ecc...
Gianfranco Fini: - "È certamente vero che la sovranita appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale. È la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del Governo".
Al quale ribatte il reuccio d'Arcore rancoroso: "Non c'è nulla da chiarire, niente. Sono stanco delle ipocrisie, tutto qua".
Giorgio Napolitano : - è un "violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana".
Pier Luigi Bersani: - "I popolari europei hanno avuto modo di constatare direttamente cos'è il rischio di populismo".
Antonio Di Pietro: - "Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento a un servizio privato, ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? L'olio di ricino?".

Mentre fedelissimo, come sempre, il cagnolino
Umberto Bossi: - fa causa comune dicendo che Berlusconi "è l'unico che ha le palle ed è l'unico che non sia molto preoccupato dalla giustizia".

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