Il Berlusca non riesce a con-vincere gli italiani, così pensa di parlare e spiegare la situazione della sua Azienda Governativa Italia ai tedeschi, che certamente vivono l'esperienza di riflesso e dunque non direttamente. Vorrebbe approntare forse, sulle orme dell'editto bulgaro, un similare editto teutonico contro le toghe fin troppo rotte. Godiamoci questa logica berlusconica che non ha confronti se non con quella dei discorsi del Keyser... Da Bonn con furore
Il nostro reuccio d'Arcore! Che bravo! Che bel discorso! Che grinta! Che palle!... rosse verde e gialle, di tutti i colori. Mi consenta cavaliere, non riesco proprio a capire chi cerca di convincere e a chi lei si rivolga, a quale categoria di tedeschi, in cerca di quale consenso? Il Berlusconi Day ha fatto effetto a quanto pare! Dalle mie parti suddiste si dice: "chi n'de canosce, care te 'ccatte", che tradotto in termini italioti vorrebbe dire: "chi non ti conosce ti valuta di gran pregio". Noi conosciamo bene a vossìa, egregio cavaliere, alla perfezione, voi e le vostre recondite intenzioni e valutiamo vossìa per quel che siete. Il vostro eloquente discorso è pieno di reticenze e di cose non dette. Fa male alla salute tenersi tutto dentro. Dica, su, apra il suo cuore, si sfoghi, su, cavaliere, dica tutto ciò che sente e che tiene dentro, da anni ormai, dica su, dica la verità... Ma dovreste, caro cavaliere, fare outing in tribunale, e lì che ci si confessa, del bene e del male, e non delirare per le lande desolate tedesche in cerca di consensi e appoggi che non avrà mai. Vi aspetta, sire, la corte, non del vostro regno, ma quella di giustizia. Lo so non è la stessa cosa, ma che volete farci, sire, siamo ancora in democrazia e non in monarchia. A scanso di equivoci, riportiamo qualche reazione fra le tante al fallitto editto teutonico... Le palle sparate in modo irresponsabile dal Pinocchié (sic) italiano per fortuna hanno le loro smentite plenarie, sia dall'opposizione che dall'interno della maggioranza, dal capo dello Stato, ecc... Gianfranco Fini: - "È certamente vero che la sovranita appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale. È la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del Governo". Al quale ribatte il reuccio d'Arcore rancoroso: "Non c'è nulla da chiarire, niente. Sono stanco delle ipocrisie, tutto qua". Giorgio Napolitano : - è un "violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana". Pier Luigi Bersani: - "I popolari europei hanno avuto modo di constatare direttamente cos'è il rischio di populismo". Antonio Di Pietro: - "Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento a un servizio privato, ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? L'olio di ricino?". Mentre fedelissimo, come sempre, il cagnolino Umberto Bossi: - fa causa comune dicendo che Berlusconi "è l'unico che ha le palle ed è l'unico che non sia molto preoccupato dalla giustizia". |
INQUINAMENTO SATELLITARE: ELON MUSK!
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di Gianni Lannes
Se non fosse già abbastanza l'inquinamento terrestre (militare e
industrial-agricolo-zootecnico), ecco in aggiunta anche quello
str...
10 ore fa
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