Escort
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria
Rivoluzione civile
S'il vous plaît:
"Turatevi il naso e votate"
Rien ne va plus, les jeux sont faits
Movimento 5 stelle Beppe Grillo
Altri blog dell'autoreDialetto sanmartinese TelevisionarioDivergenzaVoce millenaria Igienismo

domenica 20 dicembre 2009

Palle in anticipo: colpito al cuore.



           "Stamattina mi son svegliato
           è ho trovato l'invasor"

Silvio, ancora con le tue sparate a bruciapelo! E io che volevo essere più buono, mi ritrovo adesso più cattivo che mai. Siamo in prossimità del Santo Natale; avevo fatto un fioretto e tu me l'hai distrutto, in men che non si dica. Su Repubblica.it leggo esterefatto, ma anche ormai fin troppo abituato, che tu ti sei messo a pro-rompere con parole-palle lancinanti e (no)strane come...

           "Andrò avanti per il bene del Paese [...]
           L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio".

Mi hai irritato, mi hai fatto incazzare, perché hai voluto arrogarti il diritto di essere dalla parte del bene, quando sappiamo tutti che il bene e il male sono categorie che ci appartengono entrambe. Non si può in questo caso, caro Silvio, eliminare il male che è dentro ciascuno di noi, proiettandolo all'esterno verso la fazione che consideriamo avversa. E così, la politica diventa un'espressione dei sentimenti, delle fantasie, dei perturbamenti di un uomo... si predica bene e si razzola male; si predica il bene e si fa sempre il male. Adesso che in politica non si possono più gestire le sue categorie specifiche si ricorre a categorie arcane, a scongiuri, alla religione... Sì, è proprio così, caro Silvio, perché tu ormai non sei più una persona, ma una personificazione, sei un simbolo, una speranza che, come si sa, la si lascia sempre agli stronzi. Adesso c'è l'aggravante del martire per la patria. Sai stare sulla scena come un Dio, ma non sei un Dio, anche se molti cominciano a crederlo, sei solo la fine della democrazia. Il sogno della ragione produce mostri. Eh sì, queste tue sparate messianiche, Silvio, sono più che altro un colpo di grazia alla ragione, alla ragionevolezza, al dialogo, al pentimento, alle regole, alla costituzione, cose che non dovrebbero riguardarti.

Caro Silvio, nostro a-moroso, io ricomincio ad odiarti (è naturale!), ma non t'invidio proprio. Non invidio né il tuo denaro, né la tua sorte, né i tuoi girotondi in piazza. So' che porterai l'Italia alla rovina e solo tu potresti salvarla, se veramente vuoi il bene del Paese, dimettendoti e facendoti processare.

Nell'evento drammatico (che poteva veramente essere tragico) della bela madunina che hai ricevuto in pieno viso per un attimo ho visto un'uomo, ferito, sanguinante, un essere umano vero, in tutta la sua fragilità, un uomo dunque, non più una maschera di carnevale da portare in giro nei convenevoli quotidiani e riunioni di partito. Sì, caro Silvio, per un attimo, mi veniva da piangere vedendoti in quello stato. Ma è stato solo un attimo, appunto, fuggente. Se il lupo perde il pelo ma non il vizio - mi chiedo - perché mai Silvio dovrebbere perdere consensi e tutto il resto?

Nessun commento:

Posta un commento