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domenica 3 gennaio 2010

Il re è nudo.



Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento a un servizio privato, ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? L'olio di ricino?" (Antonio Di Pietro).


Due estratti da uno dei tantisimi articoli e testimonianze

[...] Tutta Italia sta al gioco, tutto il paese lo sa; il problema è che tutti lo raccontano, ma nessuno lo dice con il suo nome. Satrapi, imperatori, monarchi e commendatori hanno storicamente riempito di ragazzine i suoi salotti, ma adesso la gente ha paura, l'omertà è condizione indispensabile perchè l'ipocrisia non finisca, perchè l'informazione sia tenuta sotto il controllo diretto o indiretto dell'imperatore (pubblicità istituzionale, sovvenzioni pubbliche, promesse, crediti...), se qualcuno cerca di uscirne può rimetterci l'impiego, la Chiesa di Roma non deve saperlo (e per questo si accontenta solo di reclamare sobrietà), ed inoltre c'è la crisi e viviamo in un pase sotterraneo per definizione, questo meraviglioso belpaese che si è sempre dichiarato fiero della sua arte domestica di arrangiarsi improvvisando, "O Francia, o Spagna basta ca se magna".
L'entrata delle veline televisive in politica, che si trova all'origine di questa crisi morale, era la conseguenza inevitabile della storia, del sistema. Forza Italia non è mai stato un partito, ma un gruppo di tifosi, di impiegati comandati da Dell'Utri che nel 1994 ha reclutato in fretta e furia tutte le segretarie di Publitalia per compilare in tempo le liste. Nemmeno il suo sucessore, il Popolo della Libertà, è un partito, ma un alluvione di consiglieri mediocri, gestori sommessi e bei visi senza tradizione, ideologia, basi. La televisione e la pubblicità come unica politica; e la politica si fa in televisione. Italia continua ad essere il paradiso della raccomandazione, chi non ha un amico è orfano, ed il grande capo si chiama Silvio. Silvio aggiustatutto [...] (cartellonistica.biz)

"Sono convinta che a questo punto non sia più dignitoso che io mi fermi. La strada del mio matrimonio è segnata. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire. Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo. Qualcuno ha scritto... che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido. Quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore tutto in nome del potere. Figure di vergini che si offrono al drago, per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica. E, per una strana alchimia, il paese tutto concede tutto giustifica al suo imperatore [...] Mi domando in che paese viviamo. Come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali. In Italia la storia va da Nilde Iotti alla Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito, né un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza, la mancanza di ritegno del potere. E questo va contro le donne in genere, soprattutto contro quelle che sono state in prima linea e che ancora lo sono a difesa dei propri diritti. Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non di un dittatore. Il vero pericolo in questo paese e che la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica, come temo stia succedendo [...] Nel corso del rapporto con mio marito ho scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti. Questa linea di condotta incontra un unico limite: la mia dignità di donna, che deve costituire un esempio per i propri figli, diverso, in ragione della loro età e del loro sesso. Devo dare alle mie figlie l'esempio di una donna che sa tutelare la propria dignità. E voglio aiutare mio figlio a mettere il rispetto per le donne tra i valori fondamentali. Io ho fatto del mio meglio: tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto, di fare altrettanto come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo che avessero capito. Mi sono sbagliata. Adesso dico: Basta. Perché mio marito è andato al compleanno di Noemi? La cosa ha sorpreso molto anche me. Anche perché non è venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli, pure essendo stato invitato" (Veronica Lario)

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