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domenica 3 gennaio 2010

Libera orgia in libero mercato



Gli amorevoli ridono e amano. Gli occhi degli invidiosi stanno a guardare.

Brunetta ovviamente, come la maggior parte dei componenti della maggioranza, presumo, concorda con quanto ribadisce Oscar Giannino: "Amiamo il mercato prima di qualunque altra visione, prima di qualunque altro ordinamento pubblico". Infatti il ministretto afferma che la Costituzione Italiana «ignora temi e concetti fondamentali, come quelli del mercato, della concorrenza e del merito». Aggiungendo inoltre che «...la riforma [costituzionale] non dovrà riguardare solo la seconda parte della Costituzione, ma anche la prima. A partire dall’articolo 1: stabilire che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” non significa assolutamente nulla». Effettivamente, fondare "una Repubblica sul lavoro" sembra un po' un'assurdità, ma di certo non la si può fondare sul libero mercato, sulla concorrenza, sulla corruzione... Adesso che i problemi umani, ambientali, della povertà su vaste aree del pianeta, mostrano tutta la loro urgenza, non si può ancora sperare nel sistema di libero mercato, un sistema che alla lunga genera soltanto mostri. La legge del più furbo porta inevitabilmente alla fine anche al disastro economico.

Chissa mai perché il premier e soci sono favorevoli alle centrali nucleari, al libero mercato, alla produzione sfrenata, ai festini orgiastici, alla guerre, alla povertà... Una statuina, che distrugge il lifting al Primo Ministro, fa tanta sensazione, da promuovere addirittura massicce accuse contro i giornali non allineati e l'intera opposizione. Questo è diventata l'Italia: quello che tocca loro, in bene o in male, è degno di attenzione e considerazione, il resto è poco più che spazzatura...

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