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sabato 30 gennaio 2010

Lega e beghe. Un lungo tentativo di golpe neofascista.




Il video, tratto dal documentario "Ascenseur pour les fachos" di CANAL+ parla chiaro: Mario Borghezio insegna ai neofascisti francesi i trucchi per tornare al potere. "Dovete proporvi come movimento territoriale".

Dopo Mani Pulite, la Lega si è costituita dunque come movimento gestito ai vertici dai neofascisti, mettendo nei punti chiave del potere gli uomini giusti. Sotto questo punto di vista, la Lega è tutt'altro che un movimento secessionista... Umberto Bossi e altri esponenti padani, probabilmente, si sono ritrovati, forse loro malgrado o a loro insaputa, a fare i burattini della situazione. Ci ritroviamo di nuovo nella logica del divide et impera, tanto cara alla centralità del potere: solo s-fasciando l'Italia si può ottenere la sua ricostituzione sul modello fascista, dove a un certo punto arriva l'uomo forte, l'uomo che non deve chiedere mai, il quale promette di ristabilire o riformare la legge per il bene del Paese ormai allo sbando. Il salvatore della patria, insomma. Ecco perché c'è stata la Devolution della Lega, i tentativi di secessione della Sicilia. Ecco perché si tende a fare leggi che scollegano squilibrando i poteri dello Stato e i suoi organi costitutivi: leggi ad personas, immunità parlamentare, esautorazione del Parlamento, attacchi alla magistratura, riforma della Costituzione... Ecco perché i condannati per mafia in parlamento vengono di fatto tutelati. Il Parlamento ormai sembra un atroce circo, una farsa, un centro per il recupero di veline, prostitute, corrotti, mafiosi... Ci avviamo ormai verso il modello argentino di Menem.

Siamo ben oltre la realizzazione di un sistema sulla base piduista del "Piano di Rinascita Democratica" di Licio Gelli. Si aspetta forse solo che le (estreme) destre in Europa (e anche nel mondo) si rafforzino e producano una congiuntura favorevole, onde poter ottenere sostegno, legalizzando così ciò che prima era, almeno su carta, illegale e dunque (ancora) irrealizzabile. Ha ragione Sabina Guzzanti quando definisce la deriva italiota un golpe che da 16 anni a questa parte non riesce.

La coalizione tra PdL, Lega & AN è solo apparentemente incongrua. L'ipotesi più attendibile, in effetti, è che il tutto viene gestito da un potere deviato dello Stato, sicuramente con implicazioni dei servizi segreti stranieri. Uno Stato nello Stato, per ora.

Ai neofascisti serviva un forte sostegno popolare e l'hanno ottenuto tramite l'accidente della Lega e l'entrata in campo di Berlusconi che riuscì così a catalizzare, coalizzare, su di sé quasi tutte le forze del dissolto Pentapartito. Evidentemente, come in tutte le cose confuse, anche gli agitatori, i neofascisti, non seppero controllarne la portata. Clamorosa la caduta del primo governo Berlusconi, con l'eclatante uscita di Umberto Bossi. Caduta che non scompaginò affatto il partito del cittadino, se non più uguale, almeno più astuto degli altri.

Tentativi di golpe c'erano stati precedentemente ma ha ragione in questo caso Mario Borghezio quando afferma che il potere non lo si può ottenere in altro modo che legalmente.

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