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lunedì 25 gennaio 2010

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi







Signor Presidente, una parola

"Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono".

Signor Presidente del Consiglio, mi domando quale sia il suo ruolo che riveste e gli interessi di cosa o di chi Lei effettivamente rappresenta in Italia; non certo del popolo italiano e della legalità a quanto pare. Diversi magistrati in prima linea combattono combattono contro la mafia e secondo gli ultimi avvenimenti sembra che adesso stiano rischiando la pelle, anche e forse soprattutto, per il disinteresse da parte dello Stato. Essi sono Antonio Ingroia, Sergio Lari, Gaetano Paci, Nico Gozzo, Giovanbattista Tona. Vista la carica che riveste, su questa vicenda deplorevole, non abbiamo sentito da Lei (come di dovere) nessuna parola di solidarietà o di preoccupazione, né con il culo né con la bocca - come si direbbe dalle mie parti. Mi domando chi o cosa Lei tutela, Signor Presidente, Lei che è preso da tutt'altre occupazioni... la tutela della sua preziosa personam e dei suoi interessi. Considerati i suoi ignobili attacchi alla magistratura, non penso che le dispiaccia molto la morte di qualche magistrato scomodo. Lei adesso è reticente e dimostra quel che è e anche che ha qualcosa da nascondere. Ma non si potrà nascondere in eterno. Con i suoi atteggiamenti, signor Presidente, non agevola proprio l'assenza di sospetti sul suo conto, visto il suo passato colluso con la mafia. Vedi lo stalliere Vittorio Mangano e tante altre cose poco chiare che, anche se non si vedono si capiscono perfettamente, come per esempio l'origine dei suoi soldi, la facoltà di non rispondere, ecc... In quanto a chiarezza, signor Presidente, Lei è alquanto oscuro e lascia molto a desiderare.

Si spera di no, ma se qualche magistrato ci lasciasse nuovamente la vita nella lotta contro la mafia, la colpa sarà anche e soprattutto sua. In una ipotesi triste come questa, con che coraggio si presenterà poi ai funerali di Stato? Sicuramente non avrà il coraggio di apparire. Non può portare in giro la sua faccia rifatta, di stucco e impiastri vari, per rendersi credibile e commosso per il lieto evento. Come farà a fingere dolore per una cosa che in fondo non le dispiace affatto? In fondo, non è la sua una lotta contro la magistratura più che contro la mafia? Non ha avuto stretti rapporti lei stesso con i mafiosi?

Signor Presidente del Cosiglio, Lei non rappresenta il Paese ma solo i suoi interessi e quelli delle persone corrotte e collusse. Lei non è nulla, anzi, è solo un intruso, che si spaccia per quel che non è, ma che vuole far fuori le basi democratiche del nostro Paese per poter poi perpetrare i suoi porci comodi.

Se Lei e i bravi della sua corte rappresentate l'Italia, io mi dissocio da voi. Sono una nazione a parte e solidale con i magistrati che rischiano la vita. La lascio con un ricordo di manzoniana memoria "...in quanto a voi, sentite bene quel ch'io vi prometto. Verrà un giorno..."

Un anti-italiano.

Vedi il post di Beppe Grillo "Adottiamo un magistrato antimafia" [Che strano! Il video è stato rimosso da Youtube...]

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