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sabato 2 gennaio 2010

Ministro di Papi Opportunità




Mara Carfagna, dopo l'evento della bela madunina, ha dichiarato alla Stampa.it che vorrebbe «... approfondire il tema delle disabilità in generale, anche psichica, per migliorare la vita dei malati e delle loro famiglie. Abbiamo da poco organizzato un congresso sull’ansia e la depressione e non posso non pensare alle tante donne che accudiscono persone che hanno un disagio mentale, pensiamo a quello che è accaduto a Berlusconi e al Papa... [Riguardo alla legge Basaglia la Carfagna dice che] ... in questi casi la politica non può agire da sola, deve avvalersi di esperti. È un tema che riguarda il ministro della Salute e la società tutta. Diciamo che sono favorevole a riaprire il dibattito, ma per arrivare dove non sono in grado di dirlo io».

Questa velina prosperosa trasformata e camufatta a modo (certamente dietro consiglio del Papi) in ministro delle im-Pari Opportunità, sembra dia i suoi stabilianti numeri da showgirl. Da quanto si può arguire, se un folle (o due o tanti) aggredisce un signor Rossi qualunque, non rientra nei doveri del governo fare una legge ad hoc per il problema specifico. Mentre se un tartaglia qualunque prende a statuine in faccia il Papi della sua Libertà, oppure un'irrefrenabile cittadina svizzera butta a terra il Papa, in un eccesso di eccitazione o accesso di follia, il governo vorrebbe quasi mobilitarsi per creare leggi o proporre modifiche di leggi già esistenti. Per i massacrati di Bolzaneto nessuna legge è stata attuata o modificata ad hoc; per i lavoratori manganellati idem; e per quelli sui tetti, idem con patate... Il premier e il governo, precedentemente, tramite la legge sui processi brevi, non faceva altro che mettere in libertà un'infinità di delinquenti, al solo scopo di salvaguardare una sola persona: sempre Lui. Per un singolo individuo, che sta distruggendo l'intero Paese, si deve scomodare l'intero sistema, addirittura modificare la Costituzione. Sarebbe ora di smetterla con questa squallida buffonata delle leggi ad personam! Questo modo di procedere e di delirare è alquanto autoreferenziale e sancisce ancora una volta per tutte questo patto scellerato tra il premier e i suoi cagnolini e cagnette ministeriali e parla(ele)mentari, determinando una distanza abissale tra chi è al governo e i cittadini.

Il premier tempo addietro aveva ricevuto come souvenir un cavalletto in testa, se non vado errando, e non sembra che l'attentatore fosse considerato incapace di intendere e di volere, ovvero, malato di mente. Da un evento unico non si può estrapolare una generalizzazione così spropositata e dire che tutti i malati di mente hanno il desiderio e la profonda e acutissima sensibilità di devolvere in beneficenza un souvenir al premier, magari per ringraziarlo della sua esistenza. Pensiamo anche agli spropositi verbali portatti a termine dall'onorevole Cicchitto contro i presunti mandanti morali e immorali, tutti circoscritti nell'ambito dell'opposizione. Si è cercato la pagliuzza nell'occhio dell'avversario, ignorando la trave nel proprio.

Orbene, se si consultano le statistiche, si capisce che i delitti e le violazioni commessi dai cosiddetti malati di mente, in una data popolazione, rientrano nella media percentuale generale. Vale a dire che su una popolazione di tot abitanti, di cui il 10% sono considerati malati di mente e il 90% sani, la possibilità che un malato di mente commetta un delitto è pari al 10% rispetto alla popolazione totale, ovvero non c'è nessuna differenza nella percentuale riguardo alla possibilità che una persona malata possa commettere un delitto rispetto a una sana.

È ovvio che se prendiamo dei malati mentali che hanno o ottengono un grande potere e consenso, come Hitler, Mussolini, Stalin e qualcun altro (senza fare nomi), il discorso cambia. La loro è una pazzia contagiosa che, prima o poi, dovrà per forza di cose, produrre atrocità e distruzioni. Contro la forza non vale ragione.

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