Ieri sera sono stato ospite di Giovanni Floris alla trasmissione Ballaro'. Pubblico il video ed il testo del mio intervento. Testo dell'intervento A mio modo di vedere, quanto è accaduto nella Protezione civile impone una riflessione su un abuso che è avvenuto in questi ultimi anni e che ha coinvolto tutti i governi, di destra, di centro e di sinistra, quello cioè di aver trasformato l'emergenza in un ricorso a procedure straordinarie senza controllo di legalità, dove comitati d'affari hanno avuto facile inserimento per realizzare cose totalmente diverse da quelle legate all'emergenza: una bella pagnotta da spartire, un grande evento o un grande appalto gestito al di fuori del rispetto delle regole. Oggi abbiamo scoperto la punta di un iceberg, di cui non conosciamo ancora gli autori e le vittime. Bisogna vedere chi ha sfruttato la fiducia degli altri. Ecco perché dico che c'è un’ enorme differenza tra quello che ha detto Bertolaso e quello che ha detto il Presidente del Consiglio nell'immediatezza dell'avviso di garanzia al capo della Protezione Civile. Bertolaso ha detto: “Mi sono fidato, forse ho sbagliato, la magistratura la rispetto e fa bene a fare il suo dovere”. E' quello che io chiedo, accertiamo chi ci ha marciato, chi ci ha riso sopra e chi ne è la vittima. Il Presidente del Consiglio, invece, ha detto: “E' una vergogna”. Per il Presidente del Consiglio non è una vergogna che dei delinquenti abbiano creato un comitato d'affari mischiando pubblico e il privato facendosi gli affari propri ai danni dei disperati, ma è una vergogna che i magistrati facciano le indagini. Oltre ad una mozione di sfiducia personale, per quanto riguarda Bertolaso, abbiamo richiesto una commissione parlamentare d'inchiesta su questo tema. Ero ministro e mi trovavo a Istanbul quando mi arrivò un avviso di garanzia: mi sono dimesso immediatamente. Non è vero che non ho accettato le dimissioni, perché le dimissioni sono un atto proprio, si danno e non si chiedono le accettazioni. Le dimissioni si danno e si ripetono se ci si crede veramente e ci si affida alla magistratura. Nella prima Repubblica si è fatta la Tav e sono nati i comitati d'affari, nella seconda Repubblica è arrivata la sanità e sono arrivati i comitati d'affari, ora è arrivata questa “mucca da mungere” ed è arrivato il comitato d'affari. Gli imprenditori condannati non devono avere più niente a che fare con l'amministrazione pubblica: gli imprenditori che vedevamo compiere reati nella prima Repubblica sono gli stessi che le fanno grosse anche nella seconda, e gli stessi pubblici ufficiali che ho trovato nel ministero dei Lavori pubblici da ministro, me li ero trovati da magistrato quando ero andato a prenderli. Se non stabiliamo una regola che chi si sporca le mani deve essere preso a calci nel sedere, anche dall'elettorato, questo sistema non finirà più. ![]() ![]() |
INQUINAMENTO SATELLITARE: ELON MUSK!
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di Gianni Lannes
Se non fosse già abbastanza l'inquinamento terrestre (militare e
industrial-agricolo-zootecnico), ecco in aggiunta anche quello
str...
10 ore fa
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