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venerdì 26 febbraio 2010

Nunzio vobis maestitiam magnam: hanno prescritto n'antra vorta er Papi



"Non sembra essere in dubbio che il reato corruttivo è avvenuto con la comunicazione da parte di emissari di Bernasconi nei confronti di Mills della disponibilità della somma" (Gianfranco Ciani, sostituto procuratore generale) 1.


Accidenti a li quattrini! Se non ci'hai sordi finisci 'n galera solo per ave' rubbato na gallina.

Prescritto non vuol dire innocente. La colpevolezza resta.
"La prescrizione non è un'assoluzione, ma un proscioglimento tecnico per motivi solamente procedurali: l'avvocato inglese David Mills, dunque, è colpevole di essersi fatto corrompere con 600 mila dollari per favorire l'imputato Berlusconi in due processi (tangenti alla Guardia di Finanza; fondi neri Fininvest - All Iberian), ma non può più essere punito, perché ha incassato la tangente più di dieci anni fa. Della condanna di primo grado, che era stata confermata anche in appello, resta valido solo il risarcimento civilistico del danno morale (che non cade in prescrizione): Mills dovrà versare 250 mila euro allo Stato italiano, che per legge, paradossalmente, è rappresentato nel processo dalla presidenza del consiglio dei ministri". (Paolo Biondani su L'Espresso2)

RIDONO DI NOI...

EL PAÍS

La Cassazione dichiara prescritto il 'caso Mills'

Articolo originale "El Supremo italiano declara prescrito el 'caso Mills'" di Miguel Mora, Roma, 26/02/2010 (tradotto da Carlo Giordano)

La corte suprema italiana ha annullata ieri la condanna per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills per avvenuta prescrizione del reato. L'avvocato britannico era stato considerato colpevole nelle due prime istanze giudiziarie e condannato a quattro anni e mezzo di carcere per avere incassato 600.000 dollari (450.000 euro) da Silvio Berlusconi per favoreggiamneto in due processi celebrati negli anni novanta.

Secondo la Corte Suprema, Mills commise il reato, vale a dire, mentì nelle sue dichiarazioni riscuotendo successivamente per questo una bustarella di Berlusconi, ma il reato di corruzione in atti giudiziari si consumò l'11 novembre del 1999 e non nel febbraio del 2000, come sostenuto nelle precedenti sentenze, per cui essendo trascorsi ormai 10 anni, la legge, per tale lasso di tempo, considera estinto il reato.

Per la corte, la data esatta dell'avvenuta corruzione si produsse nel momento in cui gli emissari di Carlo Bernasconi (dirigente di Fininvest, ormai deceduto) comunicarono a Mills di avergli depositato in un fondo i 600.000 dollari in azioni, e non quando l'avvocato dispose finalmente del denaro sul suo conto personale.

La salomonica sentenza sottintende una vittoria di Pirro sia per l'avvocato che per il primo ministro, poiché si considera comunque provato che costui corruppe Mills, creatore dell'intelaiatura di compagnie off shore della Fininvest.

Conseguenze per Berlusconi

Il processo aperto contro Berlusconi sortirà adesso probabilmente senza nessun effetto. La causa contro il primo ministro, per lo stesso reato imputato a Mills, fu separata da questa dopo l'approvazione, l'anno scorso, della legge sull'immunità che impediva di processare le alte cariche dello stato e che alla fine venne dichiarata incostituzionale.

Sebbene il processo a Berlusconi fosse stato sospeso nel corso di un anno, la prescrizione arriverebbe tuttavia nel novembre prossimo venturo, secondo la tesi della Corte Suprema, il che lascia soltanto alcuni mesi prima che si arrivi a una sentenza definitiva. Berlusconi si libererà così, come in altre occasioni in passato, dalla possibilità di esser condannato grazie alla prescrizione.

Durante l'udienza, il procuratore generale della Corte Suprema, Gianfranco Ciani, sottolineò l'assenza di motivazioni atti ad assolvere Mills dal reato contestato in base al "contenuto" dei fatti provati. Per questo, ironicamente, la Corte Suprema lo condanna a indennizzare con 250.000 euro il Governo "per avere pregiudicato l'immagine della giustizia italiana".

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