Escort
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria
Rivoluzione civile
S'il vous plaît:
"Turatevi il naso e votate"
Rien ne va plus, les jeux sont faits
Movimento 5 stelle Beppe Grillo
Altri blog dell'autoreDialetto sanmartinese TelevisionarioDivergenzaVoce millenaria Igienismo

mercoledì 3 febbraio 2010

Legittimo impedimento alla Giustizia (Leggi ad libertatem)



Questa è buona! Il legittimo impedimento, consentirebbe ai ministri di evitare i processi pendenti a loro carico, perché troppo impegnati nel loro lavoro... Fino adesso li abbiamo visti indaffarati a far approvare leggi e leggine ad personas, a fare affari con l'industria farmaceutica dei vaccini, a privatizzare anche i beni di prima necessità, a far costruire centrali nucleari contro la volontà popolare già espressa in modo inequivocabile in un precedente referendum, a stabilre la lunghezza della coda e delle orechie dei cani domestici, a mettere il bavaglio alla Rete, ad accentrare l'informazione nelle mani della maggioranza, a evadere le sedute in Parlamento... Non per niente l'onorevole (uno dei pochi a potersi fregiare del titolo di onorevole) Antonio Di Pietro, nelle sue arringhe, rivolgendosi al primo assenteista in assoluto, lo apostrofa(va) come "signor Presidente del Consiglio che non c'è, latitante". Ha ragione Corrado Guzzanti quando dice che "Berlusconi bisogna prenderlo sul serio. C'è gente che si ammazza di lavoro 20 ore al giorno per distruggere questo Paese. Perché non vogliamo prenderlo sul serio?..." Lavorano, eccome se lavorano.


RIDONO DI NOI...

THE GUARDIAN

La Camera affronta la legge che consente di rinviare i processi a carico di Berlusconi

Articolo orginale "Italian lower house backs law to delay Berlusconi prosecutions di Philip Pullella, Roma, mercoledì 3 febbraio 2010 (tradotto da Carlo Giordano)

Il disegno di legge sostiene il principio del 'legittimo impedimento', vale a dire che i ministri possono differire i processi a loro carico essendo 'troppo impeganti'

Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi

Il primo ministro, Silvio Berlusconi, a Roma, 22 gennaio 2010, sei settimane dopo la ferita subita alla testa durante un attentato. Photografia: Stefano Carofei

La Camera ha approvato la legge che potrebbe effettivamente bloccare i processi a carico del primo ministro, Silvio Berlusconi, per 18 mesi, una manovra che l'opposizione considera un altro tentativo di evitare di farsi processare.

La Camera ha approvato la mozione con 316 votanti a favore e 239 contro. E adesso essa passerà al Senato.

Nota come legge del "legittimo impedimento", essa permette al primo ministro o ai membri del suo gabinetto di chiedere che le udienze del processo vengano rinviate per il fatto che essi sono troppo occupati dal lavoro che il governo si trova a svolgere.

Le udienze possono essere posposte tre volte per periodi di tempo che arrivano fino a sei mesi ciascuno, vale a dire che i due processi che Berlusconi attualmente si trova ad affrontare possono essere sospesi per un periodo massimo di 18 mesi.

La legge, che rimarrà in vigore per 18 mesi, dopo che sarà stata approvata dal Senato, di fatto toglie al giudice la possibilità di rigettare la richiesta di rinvio.

Il capo dell'opposizione del centro-sinistra (?), precedente magistrato che lottava contro la corruzione, Antonio Di Pietro, lo definisce "l'assassinio della legalità".

Di Pietro afferma: "C'è da dire che si è legittimamente impediti [a intervenire a un processo] quando ci si è rotti una gamba e si resta in ospedale; altra cosa è dire 'io sono ministro e il mio lavoro mi impedisce di andare in un aula di tribunale'".

D'altra aparte, Fabrizio Cicchitto, leader del partito di Berlusconi alla Camera, afferma che senza la legge, Berlusconi avrebbe trascorso molti giorni e settimane in tribunale.

Il partito democratico, il più grande dell'opposizione, insieme al partito dell'Italia dei Valori, ha votato contro. La piccola Unione dei Democratici Cristiani (UDC) si è astenuta.

Articolo orginale "Italian lower house backs law to delay Berlusconi prosecutions di Philip Pullella, Roma, mercoledì 3 febbraio 2010 (tradotto da Carlo Giordano)




DI TUTTO DI PIU'...

EL PAÍS

I deputati italiani approvano la legge-ponte che salva Berlusconi dai processi

Articolo orginale Los diputados italianos aprueban la ley-puente que salva a Berlusconi de los juicios di Miguel Mora - Roma - 03/02/2010 (tadotto da Carlo Giordano)

I deputati italiani approvano la legge-ponte che salva Berlusconi dai processi. Adesso tocca al Senato discutere la norma "del legittimo impedimento", que garantisce al primo ministro e ala suo Gabinetto la possibilità di non essere processati mentre occupano il loro posto fino a che non venga approvata una legge costituzionale per l'immunità.

L'iniziativa, che ora passa al Senato, consta soltanto di due articoli e garantisce che il primo ministro e i suoi ministri non possano essere processati mentre occupano il loro posto, "allo scopo di consentire loro un sereno espletamento delle loro funzioni". Dopo la votazione - 316 voti a favore, 239 contrari, e 40 astensioni -, ci furono fischi, lanci di oggetti, cartelli ("Casta degli intoccabili", "Costituzione violata") e rissa generale.

La maggioranza di centro-destra si è vista costretta, considerata la sua fretta di ratificare la norma, ad accettare decine di eccezioni alla legge che furono proposte in modo provocatorio e fantasioso dall'opposizione. Così, restano escluse le feste patronali e le fiere do ogni provincia italiana, le riunioni di partito, diverse tipologie conferenze stampa o l'incontro annuale di Comunione e Liberazione. Tutte queste date non costituiranno legittimo impedimento e non potranno essere invocate per prorogare i processi. La legge non contempla nemmeno bloccare i processi in cui Berlusconi e i suoi ministri siano parte lesa.

Il leader dell'opposizione, Pierluigi Bersani, ha usato toni inusualmente duri per spiegare il voto contrario del suo gruppo. "Fino a oggi, un primo mionistro imputato che non si fosse presentato a un processo doveva giustificarne la ragione. D'ora in poi può andare al tribunale perché deve lavorare serenamente. (...) [Silvio] Berlusconi non vuole essere processato e intanto lascia il paese incastrato, bloccato nel suo scontro con la giustizia. Queste scorciatoie su misura generano in molti italiani repulsione e indignazione".

Fabrizio Cicchitto, portavoce della maggioranza, ha replicato che "la legge risponde a una vecchia questione italiana: l'uso politico della giustizia. La sinistra crede sia un'arma più per liquidare l'avversario politico. Berlusconi ha subito continui attacchi fin da quando è entrato in política; il problema non sono i suoi casi privati bensì l'accanimento della magistratura".

Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, rivolgendosi all'assente Berlusconi: "Lei e la sua maggioranza approvano oggi una leggina che è la sua ennesima decisione immorale e incostituzionale. Solo in un paese barbaro e dittatoriale succedono cose simili. Anche i bambini se ne rendono conto. È una legge umiliante per le istituzioni, il Parlamento, il paese e i cittadini. Per raggiungere il suo scopo, obbliga a venire a votare i suoi ministri che non vengono quasi mai in Parlamento. L'infermità etica di Berlusconi ha contagiato il Governo e può contagiare il paese intero".

L'Unione di Centro (UDC), che aveva sostenuta la legge-ponte come il male minore per evitare l'approvazione della norma del processo breve, che cancellerebbe migliaia di processi in corso, decise di astenersi perché la maggioranza non aveva ritirato la proposta aprovata al Senato. "In un paese normale, questa legge non verrebbe discussa. Ma per disgrazia questo non è un paese normale", dice il portavoce Vietti. "Il primo ministro si considera una víttima della persecuzione giudiziaria, e il Parlamento si dedica a seguire i suoi processi. Il re è nudo, e sotto processo mette sotto scacco le istituzioni. Questo consente di accantonare i suoi processi, non li cancella. Senza questo alibi, dovrà governare e affrontare i problemi gravi del paese, non potra sfuggire dalla crisi con i suoi processi, e dovrà riformare la Giustizia".

Secondo il capo delle file della Lega Nord, Roberto Cota, non vi è motivo di scandalo. "Francia, Stati Uniti, Spagna e Germania hanno leggi simili. Il Governo deve poter governare perché è stato eletto dal popolo per questo".

Articolo orginale Los diputados italianos aprueban la ley-puente que salva a Berlusconi de los juicios di Miguel Mora - Roma - 03/02/2010 (tadotto da Carlo Giordano)

P.S. - Il piduista Fabrizio Cicchitto, nella sua smemoratezza galoppante, non contempla il fatto che Berlusconi avesse già problemi con la Giustizia ancor prima che entrasse in politica.

Nessun commento:

Posta un commento